Il punto di partenza di questo interessante itinerario a piedi – breve ma intenso – è il parcheggio “Cava dei Francesi” che si raggiunge facilmente in auto; da Piazza Matteotti si sottopassa Porta Cappuccini e si imbocca la SP 251 che sale con stretti tornanti verso il monte, poco prima dell’Eremo delle Carceri si parcheggia su grande piazzale sulla sx, impossibile non vederlo.
Bella veduta verso il basso sulla Valle Umbra.
Abbigliamento e calzature adeguate alla stagione e alle condizioni meteo, nello zaino qualcosa dal mangiare e da bere, bastoncini da trekking per chi è abituato a usarli, consigliatissima la carta dei sentieri del Monte Subasio in scala 1:25000 della sezione CAI di Foligno.
questi i dati:
distanza: 7.4 km
dislivello complessivo salita: 390 m
dislivello complessivo discesa: 390 m
quota massima: 1090 m
quota minima: 755 m
durata stimata: 2 h 30 min + le soste
Si inizia a camminare dal parcheggio Cava dei Francesi (755 m) lungo la SP 251 che, in marcata salita, conduce in breve all’ingresso dell’Eremo delle Carceri (790 m), mistico luogo francescano, che merita sicuramente una attenta visita.
Si continua e al bivio successivo si piega sulla dx rimanendo sulla SP 251 che continua a salire fino a incrociare l’impluvio del Fosso delle Carceri (830 m); ora si lascia l’asfalto e si prende a sx un evidente stradello sassoso (segnavia bianco-rossi CAI 350)
che subito diventa sentiero e sale ripidamente mantenendosi in prossimità del fosso, normalmente asciutto; già al tempo di S. Francesco si chiamava “rigo secco”.
La traccia è molto evidente, questo tratto è uno dei più calpestati dell’intero massiccio, qui passano ogni anno diverse migliaia di camminatori.
Un’ultima breve rampa in forte pendenza conduce, senza possibilità di errore, su strada di servizio forestale (1065 m); guardando verso verso dx si nota il casale di Vallonica.
Il nostro itinerario prosegue sulla sx lungo comoda strada di servizio costeggiando intensi rimboschimenti di resinose; in leggera salita si tocca la quota massima (1090 m); magnifica la vista sulla sx della gola del Fosso delle Carceri dalla perfetta forma a “V”,
alla cui dx è il casale degli Stazzi sovrastato dal conico Colle S. Rufino o Torre Messere.
I casali di Vallonica e degli Stazzi – realizzati in pietra a vista – furono costruiti come strutture a sostegno del grandioso rimboschimento operato dal Regime (1927-1938), effettuato dalla Milizia Nazionale Forestale.
In leggera discesa si giunge alla strada panoramica (1080 m), in corrispondenza di un intenso rimboschimento di resinose realizzato negli anni ‘70 del secolo scorso. Si continua verso sx, si supera l’ampio parcheggio degli Stazzi; sulla dx ampia veduta sull’appennino umbro-marchigiano.
I prati degli Stazzi sono luogo privilegiato durante le calde giornate estive, rappresentano la spiaggia degli assisani (e non solo), tavole e panche nel rimboschimento sono valido supporto a gruppi di familiari e amici per pranzi comunitari; la domenica dell’Ascensione ne rappresenta la giornata topica.
La strada panoramica gira verso sx e prima che la stessa giri verso dx la si lascia per imboccare sulla dx sentierino erboso in discesa (segnavia CAI 353), inizialmente poco evidente ma poco dopo ben marcato, che si mantiene alla dx del bosco, quindi piega a sx dentro l’impluvio in mezzo al fitto bosco e in forte pendenza giunge a incrocio di stradelli (940 m).
Sempre seguendo segnavia CAI 353 si continua a scendere su strada di servizio forestale in mezzo al bosco, giungendo al Montarone (810 m), dove si incrocia il “Sentiero del Trabocco” proveniente dalla Rocca Minore o Rocchicciola.
(vedi su Assisi Mia “il sentiero del trabocco”)
Si prende verso sx (segnavia CAI 350) un evidente stradello ben battuto che conduce in leggera salita alla strada panoramica (840 m), asfaltata.
Ora verso dx in discesa, accompagnati da una tra le più belle vedute che il Sacro Subasio riesce a dare a chi lo percorre con calma: l’Eremo delle Carceri (790 m), geometricamente incastonato tra monumentali lecci e robuste roverelle.
Si torna placidamente al parcheggio Cava dei Francesi (755 m), immersi tra “le distese azzurre e le verdi terre”.