Il punto di partenza di questo interessante itinerario a piedi – breve ma intenso – è il pianoro erboso della Madonna della Spella che si raggiunge facilmente in auto da Spello, lungo la SP 249 che sale serpeggiando tra infiniti oliveti che si affacciano sulla valletta della Chiona. Oliveti che terminano all’altezza del borgo medievale di Collepino (600 m) perfettamente restaurato, caratterizzato dalla scaglia bianca e rosa. Si lascia la SP 249 che prosegue per San Giovanni e Armenzano, si continua a salire verso monte lungo la strada panoramica del Subasio giungendo senza possibilità di errori al punto di partenza (980 m); non ci sono problemi di parcheggio.
Abbigliamento adeguato alla stagione e alle condizioni meteo, scarponi da montagna ben rodati, nello zaino qualcosa dal mangiare e da bere, bastoncini da trekking per chi è abituato a usarli, consigliatissima la carta dei sentieri del Monte Subasio in scala 1:25000 della sezione CAI di Foligno.
questi i dati:
distanza: 7.0 km
dislivello complessivo salita: 330 m
dislivello complessivo discesa: 330 m
quota massima: 1070 m
quota minima: 975 m
durata stimata: 2 h 30 min + le soste
Dal Santuario della Madonna della Spella (980 m) – localmente “la Spella” – guardando verso monte si va a individuare, in prossimità del tornante della strada panoramica, un sentiero ben tracciato che sale in marcata pendenza (direzione N-W) tra infiniti ginepri (segnavia bianco-rossi CAI 352). Si cammina su fondo costituito da pietra calcarea bianco-rosa, l’inconfondibile “Pietra di Assisi”.
Si giunge in prossimità di un tornante della strada panoramica (1125 m) caratterizzato da un manufatto un tempo usato per ricovero degli armenti, ora in completo abbandono con tetto crollato, davvero brutto da vedere.
Andrebbe abbattuto o restaurato, lasciato in questo stato sembra un rudere di una degradata periferia urbana, del tutto fuori contesto nella serenità del Sacro Subasio.
Si continua per prati, da questo punto alla cima niente ginepri, mantenendo la direzione N-W giungendo a incrocio di sentieri, Prati di Pizzo (1230 m), ben segnalato da palina metallica e indicazioni, dove termina il sentiero 352.
Si prosegue liberamente per prati mantenendo la direzione, giungendo alla cima di Monte Civitelle (1270 m), terza cima dell’intero massiccio del Subasio, dove si riconosce facilmente il piccolo àggere circolare e l’altrettanto piccolo vallo intorno – entrambi ben leggibili – che insieme al toponimo, stanno a indicare la probabile presenza di un antichissimo castelliere umbro (V sec. a.C.)
Magnifico panorama sulle mille cime (forse più) vicine e lontane: partendo da N-N-E sono i monti di Gualdo Tadino e ruotando lo sguardo in senso orario si giunge fino al Monte Corona di Umbertide (N-W); provate a riconoscere e dare un nome a qualche rilievo; con una carta regionale in scala 1:200000 e una bussola può essere uno gioco stimolante, specialmente in compagnia, tanto se sbagli nessuno ti corregge !
Si torna indietro per il percorso dell’andata ai Prati di Pizzo (1230 m); si prosegue sempre per il percorso dell’andata fino in prossimità di altra palina metallica (1200 m), dove conviene piegare sulla dx liberamente per prati fino alla vicina cimetta petrosa di un piccolo dosso triangolare ben visibile, la Sermolla (1190 m), dal quale si ha magnifica vista sulla Valle Umbra.
Si torna indietro a riprendere il percorso dell’andata fino ai ruderi (1125 m); da questo punto si può tornare alla Spella per il percorso dell’andata.
Suggeriamo invece di evitare la forte pendenza del sentiero tra i ginepri, per imboccare la strada panoramica (bianca) che, con minore pendenza e maggiore lunghezza, riporta placidamente alla Spella (980 m).
C’è tempo per tornare in città, alcune tavole e panche a lato della Spella, invitano il viandante a una piacevole sosta, che il luogo sicuramente merita per il verdissimo panorama tutt’intorno.
Del resto Spella sembra derivare dal latino arcaico “specula”, “veduta, panorama” (Sampalmieri), oppure dal latino neutro plurale “hispella”, “creste, rocce, spuntoni” (Ancillotti).
Qui era un millenario insediamento benedettino.
I prati della Spella stanno a Spello come i prati degli Stazzi stanno ad Assisi e, come per gli Stazzi, anche qui alla Spella la domenica dell’Ascensione ne rappresenta la giornata topica.
Tutto si tiene sul Sacro Subasio!
Questa facile escursione diventa grandiosa se fatta nel pomeriggio che precede una notte di plenilunio, calcolando i tempi in modo da essere sulla cima del Civitelle prima del tramonto, quando la luna piena sorge in perfetta opposizione al sole che tramonta.
Spettacolo affascinante – peraltro gratuito – che si ripete 12 volte all’anno.
Basta consultare “il Barbanera”, trovare le data giusta del plenilunio, partire dalla Spella un paio di ore prima del tramonto – ben indicato sul Barbanera – e gustarsi con calma tramonto, plenilunio, crepuscolo, luci tremolanti che si accendono sulla Valle Umbra e sui borghi appoggiati sui rilievi tutt’intorno: “moving” dicono oltre manica, emozionante diciamo noi.
Eppoi a due passi da casa.
Eppoi sul Sacro Subasio.
Ma cosa vai cercando in giro per il mondo!