Il punto di partenza di questo interessante itinerario a piedi è la frazione Costa di Trex, che si raggiunge facilmente in auto uscendo da Porta Perlici; dopo aver percorso 500 m lungo la SS 444 direzione Gualdo Tadino, la si lascia per prendere sulla dx la SP 249 che in costante salita porta in 5 km al caratteristico campanile della Costa di Trex. Impossibile non vederlo.
Abbigliamento e calzature adeguate alla stagione e alle condizioni meteo, nello zaino qualcosa dal mangiare e da bere, bastoncini da trekking per chi è abituato a usarli, consigliatissima la carta dei sentieri del Monte Subasio in scala 1:25000 della sezione CAI di Foligno.
L’intero percorso è tutto all’interno della fitta copertura boschiva che caratterizza questo versante del Sacro Subasio, questo lo rende praticabile anche nelle giornate assolate; si può dare maggior spessore all’escursione con un manuale tascabile per riconoscere le varie tipologie di piante; in rete si trovano numerose app per cellulari che consentono di riconoscere – una volta fatta la foto – la pianta alla quale proviamo a dare un nome.
Questo rende sicuramente più interessante il cammino.
È così, garantito !
questi i dati:
distanza: 9.0 km
dislivello complessivo salita: 450 m
dislivello complessivo discesa: 450 m
quota massima: 995 m
quota minima: 573 m
durata stimata: 3 h 30 min + le soste
Si inizia a camminare dalla chiesa parrocchiale della Costa di Trex (573 m) dedicata a S. Stefano, nella parete esterna dx è murata testa di medusa alata; un robusto ippocastano e alcuni ciliegi vigilano la piccola scalinata della chiesina.
Percorsi pochi m in salita si è alla SP 249, verso dx magnifici panorami sulla valletta del Tescio, sembra di osservare un quadro del Pinturicchio
si prende verso sx direzione Armenzano, segnavia bianco-rossi CAI 351, dopo 800 m si lascia l’asfalto e si prende verso dx in salita (610 m) strada di servizio forestale, segnavia CAI 361 ben evidenti.
Nella palina metallica che indica il bivio è segnalato il toponimo, anzi l’idronimo, Fonte Castellana, (Sorgente la Castellana su IGM).
Bene, questa indicazione è fuorviante in quanto la Fonte Castellana è abbandonata da almeno 40 anni e ricoperta di rovi, pur essendo lungo il percorso sulla dx poco dopo aver imboccato la strada di servizio, non è visibile, che motivo c’era di indicarla ! Probabilmente chi ha deciso di mettere questa indicazione non era al corrente dello stato della fonte; comunque “la castellana” resiste in una struttura ricettiva nei paraggi.
Un occhio attento riuscirà a riconoscere i terrazzamenti realizzati durante il ciclopico rimboschimento operato dal Regime (1927-1938), anche se ora il pendio si è praticamente ricomposto e il tutto sembra opera della natura, ma così non è !
Si lascia la strada di servizio in corrispondenza di un bivio ben segnalato (720 m) e si piega sulla sx lungo il “sentiero delle svolte” che, con diminuita pendenza e stretti tornanti, porta alla strada del macchione (965 m).
Qui si lasciano i segnavia 361 – che salgono verso monte – e si prosegue verso dx in leggera salita (segnavia CAI 353); quando la strada di servizio si biforca (990 m), si lasciano i segnavia 353 che portano verso sx agli Stazzi e si continua placidamente sulla dx fino alla quota massima della camminata (995 m).
C’è qualcosa di antico nel camminare in questo tratto di strada del macchione, fatela in tutta calma, respirate a pieni polmoni, gustatevi l’atmosfera che il fitto bosco tutto intorno riesce a trasmettere.
Rilassatevi: siete sul Sacro Subasio.
Ora si scende, al successivo bivio (935 m) si prende a dx e si ritrovano i segnavia CAI 353, che si lasciano definitivamente al bivio successivo (890 m), dove si piega sulla dx in discesa su magnifica lecceta giungendo facilmente a Fonte Maddalena (810 m).
Asciutta, che te lo dico affà !
Un tavolo con panche è quello che ci vuole per una meritata sosta.
[ vedi articolo su Assisi Mia “Alla Maddalena” ]
Si riparte sulla dx lungo strada forestale – segnavia CAI 351 – prima pianeggiante poi in discesa, che tocca un rifugetto in legno, Brecciaro (785 m).
Si continua in discesa bella ripida giungendo alla SP 249 (590 m) e al campanile della Costa di Trex (573 m) dove termina questo bel giro.
Giro che più verde non si può !