23 Maggio 2025

Dalla Costa: Anello della Cima

Giuseppe Bambini
Dalla Costa: Anello della Cima

Il punto di partenza di questa impegnativa e interessante escursione, che richiede un minimo di allenamento, è la frazione Costa di Trex, che si raggiunge facilmente in auto da Piazza Matteotti; sottopassata Porta Perlici, si va lungo la SS 444 direzione Gualdo Tadino, dopo 500 m prendere sulla dx la SP 249, che in costante salita porta in 5 km al caratteristico campanile della Costa di Trex; impossibile non vederlo!

Abbigliamento e calzature adeguate alla stagione e alle condizioni meteo, nello zaino qualcosa dal mangiare e da bere, bastoncini da trekking per chi è abituato a usarli, consigliatissima la carta dei sentieri del Monte Subasio in scala 1:25000 della sezione CAI di Foligno.

questi i dati:
distanza: 17.8 km
dislivello complessivo salita: 890 m
dislivello complessivo discesa: 890 m
quota massima: 1290 m
quota minima: 573 m
durata stimata: 6 h + le soste

Si inizia a camminare dalla chiesa parrocchiale della Costa di Trex (573 m) dedicata a S. Stefano, nella parete esterna dx è murata testa di medusa alata; un robusto ippocastano e alcuni ciliegi vigilano la piccola scalinata della chiesina.

 

 

Percorsi pochi m in salita si è alla SP 249, verso dx magnifici panorami sulla valletta del Tescio, sembra un affresco del Pinturicchio!

 

 

Si prende verso sx direzione Armenzano, segnavia bianco-rossi CAI 351, dopo 800 m, ad un bivio (610 m) si lascia l’asfalto e si prende verso dx salita strada di servizio forestale in marcata salita, segnavia CAI bianco-rossi 361 ben evidenti, che seguiremo fino alla cima del Sacro Subasio

 

Un occhio attento saprà a riconoscere i terrazzamenti realizzati durante il ciclopico rimboschimento operato dal Regime (1927-1938), anche se ora il pendio si è praticamente ricomposto e il tutto sembra opera della natura, ma così non è !

In corrispondenza di un bivio ben segnalato (720 m), si lascia la strada di servizio e si piega sulla sx lungo il “sentiero delle svolte” che, con diminuita pendenza e stretti tornanti, porta alla strada del macchione (965 m).

Si traversa la strada di servizio e proprio di fronte si imbocca l’ultima parte del “sentiero delle svolte” che, con tornanti ben battuti, conduce alla strada delle cave (1100 m).

Si prende verso sx per breve tratto la strada di servizio, che poco dopo si lascia per imboccare sulla dx (1005 m) un sentierino erboso che sale superando la fascia boschiva; si prosegue per prati toccando il “pozzetto di prato pistello” (1185 m) uno dei numerosi fenomeni carsici che caratterizzano i prati sommitali del monte; il pozzetto è protetto da recinzione, avvicinarsi con cautela.

Si prosegue in salita calpestando erba e blocchi di scaglia bianca e scaglia rosa, “la pietra di Assisi”, che dona quel caratteristico colore al centro storico della città; si giunge a un abbeveratoio (1240 m); la pista erbosa – sempre molto evidente e ben segnalata –  ci porta alla vetta geografica del Monte Subasio (1290 m), 1^ cima del massiccio.

 

 

Un bel cippo di scaglia rossa è lì a ricordarlo, pannelli ai quattro punti cardinali consentono di dare un nome e una quota ai monti in lontananza; il cippo è stato posizionato nel 1998 dalla Associazione Amici della Montagna di Assisi nel 40° dalla fondazione, i pannelli posizionati nel 2008 nel 50° dalla fondazione; l’inopportuna citazione “fossa cieca” è sbagliata e si riferisce a una dolina nei paraggi avente lo stesso nome.

Date al luogo il tempo che merita, gustatevi il tutto con calma, ma soprattutto rilassatevi: siete sul Sacro Subasio!

Si scende per il versante opposto alla sella (1260 m), dalla quale si sale in breve alle 2^ cima del massiccio (1284 m) – ex osservatorio aereo su IGM – ingombra di tralicci, antenne, ripetitori: impossibile non vederli!

 

 

Si scende per il versante opposto in prossimità della strada panoramica, dove si incontrano i segnavia 350 che si seguono verso sx a lato della strada fino alla “statua del vento” (1255 m)

Ora verso sx su stradello che porta alle maggiori doline del monte: il Mortaro Grande dal perimetro ellittico, il Mortaro Piccolo (o Mortaiolo) dal perimetro circolare: spettacolari fenomeni carsici da apprezzare con calma; conviene camminare ai bordi in entrambi i lati con inversione a “U”.

Superato nuovamente il Mortaro Grande si lasciano i segnavia 350, si prende verso dx in marcata salita, tenendosi quasi sul bordo della grande dolina; eccoci in breve al Monte Civitelle (1270 m), 3^ cima del massiccio, dove si riconosce facilmente il piccolo àggere circolare e l’altrettanto piccolo vallo intorno – entrambi ben leggibili – che insieme al toponimo, stanno a indicare la probabile presenza di un antichissimo castelliere umbro (V sec. a.C.)

 

Foto: Giovanni Duca

 

In discesa liberamente per il versante opposto per pratoni, tenendosi in prossimità della strada panoramica si torna di nuovo alla statua del vento (1255 m); qui si riprendono i segnavia 350 – che seguiremo fino a Vallonica – che fiancheggiano la strada panoramica, che poi si lascia piegando sulla sx in discesa per prati.

Si traversa verso dx l’impluvio del Fosso Renaro, quindi placidamente in leggera discesa si giunge alla Croce di Sasso Piano (1120 m), magnifico balcone panoramico su Assisi, la valle Umbra e i monti che la coronano. Anche il più disincantato viandante rimane meravigliato, potenza emotiva del Sacro Subasio!

 

Foto: Fabio Ciotti

Si prosegue in leggera discesa fino a una sella, si percorre una valloncello che porta a un abbeveratoio in abbandono (1070 m) e al casale di Vallonica (1060); si continua su strada di servizio, poco dopo lasciamo i segnavia 350, che scendono verso sx all’Eremo delle Carceri; continuando placidamente su strada di servizio si è al parcheggio degli Stazzi (1080 m).

Qui si prende verso sx la strada panoramica per 300 m ca, che poi si lascia per imboccare sulla dx sentierino in discesa ben marcato (segnavia 353)

 

 

Si scende per prati, poi a sx nel fitto rimboschimento fino a un incrocio (935 m), dove si prosegue diritto in discesa, percorsi 400 m, in corrispondenza di evidente bivio, lasciamo i segnavia 353 – che scendono verso Assisi – e imbocchiamo sulla dx strada di servizio in discesa dentro magnifica lecceta; senza possibilità di errore siamo a Fonte Maddalena (800 m).

Asciutta, che te lo dico affà!

Un tavolo con panche è quello che ci vuole per una meritata sosta.

Si riparte sulla dx lungo strada forestale – segnavia CAI 351 – prima pianeggiante poi in discesa, che tocca un rifugetto in pietra a vista: Brecciaro (785 m).

Sempre in discesa bella ripida, eccoci nuovamente alla SP 249 (590 m) e al campanile della Costa di Trex (573 m), dove termina questo “anello della cima”.

Itinerario impegnativo sicuramente, ma di grande soddisfazione, altrettanto sicuramente.

Garantito!

 

Scarica la traccia GPX

 

 

 

 

Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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