04 Ottobre 2024

Da Capodacqua: “anello del Fosso Renaro”

Giuseppe Bambini
Da Capodacqua: “anello del Fosso Renaro”

L’itinerario a piedi proposto, è un anello con partenza e arrivo alla Chiesa di S. Apollinare a Capodacqua, piccolo agglomerato di case sparse alle falde meridionali del Sacro Subasio, a metà strada tra il capoluogo e Spello, entrambi distano 6 km da qui.

La chiesa sembra sovradimensionata rispetto alle poche case dei paraggi, va comunque considerato che per Capodacqua si intende da sempre un vasto territorio collinare compreso tra Rivotorto e Capitan Loreto.

Abbigliamento comodo e adeguato alla stagione, scarponi da montagna ben rodati, bastoncini, qualcosa da mangiare e da bere nello zainetto, non dimenticate di portare anche la “carta dei sentieri del monte Subasio” del CAI sezione di Foligno in scala 1:25000, molto utile insieme alla descrizione; se possibile non andate da soli, si condivide il piacere di camminare insieme e aumenta la sicurezza.

Il giro descritto si sviluppa su stradelli e sentieri ben marcati, richiede un minimo di allenamento, è di grande interesse sotto tanti punti di vista.

 

questi i dati
distanza: 9.5 km
dislivello complessivo salita: 450 m
dislivello complessivo discesa: 450 m
quota max: 700 m
quota min: 330 m
tempo stimato: 3 h 30 min + le soste

 

Dalla chiesa di S. Apollinare (330 m) si inizia a camminare direzione Assisi per poche decine di m, imboccando subito a dx lo stradello che porta al piccolo cimitero, che si costeggia su stradello in marcata salita tra gli olivi, giungendo su strada depolverizzata, vigilata da croce metallica (370 m)

si continua verso dx in salita, accompagnati da querce secolari, oliveti ben curati, case restaurate con pietra a vista; in basso la Valle Umbra. Si giunge al bivio con Via Fosso San Benedetto

qui si prende verso dx strada a fondo naturale che supera casale ben restaurato (Gabbiano su IGM) e poco dopo diventa stradello campestre e si mantiene dentro un oliveto e continua a salire; giunti a un evidente bivio (585 m) si prosegue sulla sx sempre in costante salita.

Quando lo stradello effettua un largo tornante verso dx, si imbocca sulla sx un sentierino ingombro che – in poche decine di m – porta a ciò che resta delle poche case di Gabbiano Vecchio (605 m) e della chiesina campestre di S. Antonio, il cui piccolo campanile a vela insiste tenacemente nel voler rimanere in piedi, nonostante il tutto sia abbandonato da decenni. Quanta fatica, quanto sudore, quante persone, quante storie potrebbero raccontare quelle poche vecchie pietre colonizzate da vegetazione spontanea

tornati indietro si riprende lo stradello in salita, poco dopo si notano segnavia bianco-rossi CAI 356; si giunge a evidente bivio ben segnalato (665 m – Fontanelle su IGM)

si prende verso dx un evidente sentiero (segnavia 356 A) che prosegue in mezzo al bosco, attraversa l’impluvio del Fosso Renaro – questo tratto è davvero suggestivo –  con alcuni saliscendi porta a un incrocio dove confluiscono vari stradelli (700 m); si lascia il segnavia 356 A e si piega decisamente sulla dx lungo stradello in discesa; è un piacere camminare su lastroni di scaglia bianco-rosa, la giustamente famosa “Pietra di Assisi.

Si superano i ruderi di un casale in pietra (Monticelli su IGM)

si continua in discesa fiancheggiando muretti di pietra a secco

si traversa nuovamente l’impluvio del Fosso Renaro (540 m) quindi con ultimo tratto in salita si tocca Fonte Sermattei (580 m), bel manufatto in pietra anch’esso invaso da arbusti

proseguendo per poche decine di m si giunge al bivio toccato all’andata; piegando sulla sx si cammina in discesa in mezzo al bosco toccando nuovamente Gabbiano; al successivo bivio si imbocca sulla sx Via Gabbiano

 

placidamente in discesa, sotto di noi sulla sx la Valle Umbra che va gustata con calma con i suoi paesi, i campanili, la geometrica quadratura dei campi coltivati, in lontananza la mole del Monte Amiata; eppoi là sotto riconosciamo la Chiesa di S.Apollinare che ci aspetta.

Stanchi ! Forse appena un po’, ma con quella piacevole sensazione che sempre ti avvolge al termine di una camminata sul Sacro Subasio.

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Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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