Anche quest’anno, dalla fine di ottobre a tutto il mese di novembre, è stata riproposta dall’amministrazione comunale la manifestazione autunnale “U N T O – eventi a macchia d’olio”, che consente di festeggiare alla grande l’olio nuovo attraverso numerose proposte, che vanno dalle visite ai frantoi, alle degustazioni, a rilassanti passeggiate tra la fascia olivata che ammanta il Sacro Subasio; inoltre in Piazza del Comune tanti stand di produttori locali del nostro prezioso “oro verde” che, diciamolo senza troppe perifrasi, è il più buono di tutti.
Era novembre del 2021 e, in una bella giornata autunnale di sole, mi trovavo a guidare una escursione programmata all’interno di U N T O che, partendo dall’Eremo delle Carceri (con visita), scendeva alla Abazia di S. Benedetto (con visita), risaliva al “Trullo del Subasio” (sconosciuto ai più), e tornava placidamente all’Eremo.

Terminato il giro, prima di salutare il numeroso gruppo, mi sono soffermato qualche minuto di fronte alla epigrafe – illeggibile – che doveva indicare i nomi dei prigionieri austro-ungarici, (in realtà vi erano anche altre etnie).

Prigionieri che, tra il 1916 e il 1918, iniziarono il recupero forestale del monte soprattutto nel versante occidentale, dove rimboschirono una stretta fascia compresa tra i 700 e i 900 metri a monte dell’eremo, costruendovi pure un piccolo rifugio in pietra, il cosiddetto “Trullo del Subasio”, insolita presenza tra la fitta macchia.
Durante la loro permanenza presso l’Eremo delle Carceri, bonificarono inoltre l’oramai degradato faggeto del macchione nel versante settentrionale del monte, isolando le poche ceppaie sane.
Possono essere giustamente ritenuti i precursori di quello che sarà il rimboschimento completo del monte – opera davvero ciclopica – effettuato dalla Milizia Nazionale Forestale tra il 1927 e il 1938.
Essendo presente alla camminata l’assessore Veronica Cavallucci, feci presente la cosa, suggerendo – hai visto mai – la ripulitura della epigrafe, così da ridare dignità storica ai nomi colà impressi, oramai del tutto illeggibili.
Bene! Quella epigrafe è stata ripulita con tanto di delibera comunale del marzo 2022 e successiva opera di restauro; finalmente dopo anni di oblio quei tredici nomi e la loro provenienza sono leggibili.

Chi vuole bene al Sacro Subasio, almeno una volta nella vita dovrebbe fare un leggero inchino di fronte a quella epigrafe.