Fin dalla nascita, nel 1875, del Convitto Nazionale di Assisi, si impose l’istituzione di una divisa uguale per tutti per cancellare ogni differenza dovuta al tenore economico delle famiglie.
Già nel 1899 il ministro Baccelli volle una riforma della divisa, rendendola unica per tutti i convitti, togliendo il carattere troppo militare e abolendo costosi orpelli (daga, galloni argentei e buffetterie), anche per non costringere chi cambiava convitto a rifare il guardaroba. Si voleva far cessare gradualmente la funzione ugualitaria e di simbolo della divisa, per far affermare la personalità di ciascuno.
Le prime notizie sulla divisa dei convittori del Convitto di Assisi risalgono al 1876, quando fu acquistata a prezzo di favore la stoffa necessaria dalla ditta Sella di Biella.
Si partì da una foggia militaresca, figlia dello spirito del tempo, fino a quella da parata con ghette di ordinanza per le uscite, per lo sguardo ammirato soprattutto delle giovani assisane, quando vedevano sfilare in fila per quattro per le vie del centro questi baldi giovanotti, diretti a scuola o a passeggio.
Per la frequenza della scuola e per le attività interne la divisa fu poi rappresentata da un maglione blu di lana grezza e da un jeans Roy Rogers, molto invidiato dai compagni di scuola esterni. L’ultimo modello di divisa fu un sobrio completo blu, con camicia bianca e cravatta azzurra, il più delle volte era trattenuta da un elastico, per la gioia delle compagne di scuola che si divertivano a tirarlo.
Il vento di cambiamento che spirava nella società civile fece sì che la riforma del ministro Baccelli fosse portata a compimento negli anni ’70, ad un secolo dalla nascita del convitto, con la scomparsa della divisa, evento a cui non si sono mai assuefatti i nostalgici del Convitto che fu.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Uniformi, plurale, è voce dotta dall’aggettivo latino uniformem ‘che ha una sola forma’, composto di uni– (da unum ‘uno’) e formam. Al XVIII secolo, attraverso il francese habit uniforme, sottinteso poi abito, risale il sostantivo (prima di genere maschile, come in francese) che indica un preciso indumento di foggia uguale, quindi uniforme, per tutti i militari di un determinato corpo.
Suggerimento musicale a cura di Franco Rossetti e Claudia Rossetti
Prima band reggae italiana, ispirata direttamente a Bob Marley, formatasi fin dai primi anni ’80 a Pinerolo. Canzone contro la guerra, contro l’odio ispirato dal diverso colore di una divisa, o della pelle.
Ascolto: Uniformi, Africa Unite, 1995