Cerqua Palmata non è dietro l’angolo: la sua frequentazione, a metà degli anni ’70, era riservata ai giovani fortunati possessori di motorino (o vespetta) e ai loro passeggeri. La difficoltà di accesso (folta vegetazione) limitava la partecipazione delle femmine, per loro natura più attratte dai conforts della vita moderna.
Caratteri comuni dei giovani fruitori:
Attività possibili da praticare:
Ogni giornata a C.P. si concludeva con una sosta a Ponte Grande alla bottega di Giovannino e Aurora. In base alle lire in saccoccia la merenda variava dal pane e mortadella al pane e prosciutto; la scelta delle bevande verteva esclusivamente sulla percentuale di diluizione del vino con la gazzosa. Ultima formalità prima del rientro: finire tutto il pacchetto delle sigarette. Soddisfatti tutti i bisogni primari, o quasi, ci si lanciava a gran velocità sugli ultimi tornanti.
Bei tempi.
Quercia – brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Quercia proviene dal latino tardo querceam, aggettivo femminile di querceus ‘di quercia’, dal sostantivo quercus. La forma dialettale (da noi la più diffusa) cerqua è probabilmente una variante con metatesi, vale a dire con cambio di posto di vocali e di consonanti. Scrive Isidoro di Siviglia che la quercia è così chiamata perché gli dei pagani davano i loro responsi quaerentibus, cioè a chi li interrogava, a chi li consultava, mediante la quercia.
Quercia – suggerimento musicale a cura di Dionisio Capuano
A Forest – The Cure [Seventeen Seconds, 1980]
Quante querce ci saranno nella foresta di Robert Smith? Dopo quarant’anni stiamo ancora a contarle.