Poche volte nella vita si parla di storie così longeve, quasi delle leggende.
Detti anni or sono siamo nel pieno della corsa allo Spazio, la Signora Thatcher si sta spingendo ai vertici della politica britannica, esce il primo film di Fantozzi, Bill Gates fonda la Microsoft, Cassius Clay è all’apice. In Italia viene riformato il diritto alla famiglia con la legge 151/75… Ed è proprio in questo contesto riformatore, quasi magico, che nasce ad Assisi un’altra famiglia: gli Sbandieratori. Si parla di famiglia perché questo è stato per la maggior parte dei giovani assisani.
Il Gruppo sorge in punta di stivale, bandiere alla mano, durante l’edizione del Calendimaggio 1976, facendo volteggiare i suoi drappi di fronte ad un pubblico ammaliato dalla novità dell’esibizione. Ancor oggi, alla chiamata, quegli allora giovani gagliardi stringono di nuovo in pugno quei paramenti che sono stati per loro anni di feste, di viaggi, anni di vita.
Nel corso della storia, gli Sbandieratori hanno creato un grande spettacolo, forgiando numeri come il Torneo, in cui le bandiere raggiungono altezze impressionanti, accompagnato dal ritmo incalzante dei musici; oppure il Fiocco, la pazzia per eccellenza, in cui ogni Sbandieratore salta un numero sempre maggiore di persone, facendo volteggiare le bandiere sotto alle gambe. Per anni i bambini hanno sognato di far parte di questa favola, immaginando bandiere e tamburi, ma anche Ibiza, San Francisco, New York. In un’epoca, oggi, governata dalla perdita di contatto con il mondo fisico, il Gruppo spegne quarantacinque candeline e continua il suo ruolo sociale, insegnando ai ragazzi i principi dello sport e dell’amicizia, portando in giro nel mondo il messaggio di pace della città di Assisi.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Quarantacinque è composto di quaranta – dal latino popolare quadranta per il classico quadraginta (con anche spostamento di accento), derivato di quattuor ‘quattro’ –, e di cinque, sempre dal latino popolare cinque, per il classico quinque, con dissimilazione di qu– in c-. Per formare un numerale ordinale (successivo al decimo) si deve aggiungere il suffisso –esimo (da –esimum, dal classico –ismum), e allora si avrà, ad esempio, quarantacinquesimo.
Suggerimento musicale a cura di Matteo Magna
Longevità e futuro.
“Raggiungi le stelle, Fai volare la fantasia, Sogna un sogno, E ciò che vedi si realizzerà […] È il segreto per una storia infinita”
Never Ending Story – Limahl