Prima del pane di Assisi, per uno straniero, arriva il contatto con il pane italiano. Ancora negli anni ’70 il pane industriale era una rarità, in Italia, e in ogni paese i forni riempivano l’aria del profumo del pane locale, così diverso da quello della regione accanto e ancora più dal pane implasticato senza odore dei supermercati d’oltreoceano! E così difficile da pronunciare, come potrebbe raccontare una giovane statunitense che a Firenze, chiedendo di accompagnare la pizza con un po’ di “panna” (distorcendo “pane”) si vide servire ironicamente una margherita con una montagna di panna montata sopra!
Ad Assisi, invece, la scoperta era e rimane quella del pane umbro senza sale, con dietro di sé la storia, vera o falsa, della rivolta prima violenta e poi silenziosa degli umbri contro l’ingiusta tassa sul sale, a metà del ‘500. Ancora più bella e stupefacente era allora la rivelazione del pane di campagna, quello che tutte le contadine impastavano e cuocevano nel forno a legna circa una volta alla settimana: solo farina, acqua, il lievito madre. Quanta forza serviva per maneggiare tutta quella farina (dal grano autoprodotto, ovviamente!), per formare i filoni… Il forno doveva essere bello caldo, di un fuoco fatto con frasche e rami, e poi veniva ripulito dalle ceneri con una pala e una scopa fatta di ginestra, fatta in casa naturalmente.
Allora rimaneva solo da portare giù tutte le file di pane, allineate su una tavola di legno, in equilibrio sul capo. E poi la cottura, certo.
Sempre e comunque un miracolo, quello del pane. Questo, un miracolo assisano. Ah, quel pane umbro!
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Pane continua il latino panem, forse da una radice pa-, secondo alcuni col senso di ‘nutrire’ (stessa radice di pascere), secondo altri, ma meno probabilmente, con quello di ‘proteggere’. In ogni caso se vogliamo si può individuare un’affinità: il cibo è nutrimento, quindi nel contempo protezione, e in primis il pane, soprattutto se quotidiano, anche se talvolta per alcuni, come ricorda il Sommo Poeta, «sa di sale, lo pane altrui».
Suggerimento musicale a cura di Ezio Ranaldi
Non era pane per i nostri denti il trio di personaggi – Giancarlo Menotti, Thomas Shippers e Samuel Barber – che venne in Assisi negli anni ’50 per chiedere alla Città di Assisi e al Vescovo in carica di esaminare una proposta per il ”Festival dei due mondi. Un regalo a Spoleto.
Ascolto: Agnus Dei – Samuel Barber