Otto per tutti è un numero pari, ma se sei stato, o sei uno sbandieratore è un qualche cosa di diverso: l’inizio di una passione.
L’asta trasporta dietro di sé il drappo, l’intreccio disegna un otto, il numero diventa un movimento, che solo chi ha tenuto in mano una bandiera può comprendere a pieno.
Dieci otto e lancio frontale, cinque otto sotto la gamba e bomba, sei otto sul braccio e spostamento laterale. Si possono cambiare posizioni, inventare nuovi movimenti, lanciare il drappo ancora più in alto, ma tutto ha il suo inizio quando decidi di provare a diventare uno sbandieratore, perché non puoi esserlo se non disegni un otto perfetto con la tua bandiera. Una mano sul fianco, le gambe unite e il braccio che si muove, sempre aderente al corpo. Giorno dopo giorno provi fino a che quel moto non diventa impeccabile; lo devi fare con disinvoltura, senza scatti, la bandiera deve accarezzare l’aria, il drappo non deve mai aggrovigliarsi né su sé stesso né intorno all’asta. Il movimento deve essere fluido e solo a quel punto potrai dire di aver eseguito un otto come si deve.
Ma otto è anche un numero che per il gruppo sbandieratori di Assisi ha un significato unico: è l’inizio di una grande avventura. Nel 1975 otto ragazzi diedero vita ad un sogno che anno dopo anno ha aggregato, fatto divertire e girare il mondo a diverse generazioni di assisani.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Otto, aggettivo numerale cardinale invariabile, e anche sostantivo maschile e femminile (plurale), è voce panromanza e discende dal latino octo, con assimilazione in italiano di –ct– in –tt. Può anche indicare un ‘tipo di esercizio, di evoluzione che consiste nel tracciare, nel descrivere un percorso, nel fare un movimento che richiama la forma del numero 8’.
Suggerimento musicale a cura di Matteo Magna
Primordio e fondamento.
Otto, bolsella, guerra: le tre basi su cui si fonda l’arte della bandiera, partendo dalle quali lo sbandieratore acquisisce man mano la padronanza delle tecniche avanzate per esibirsi in numeri sempre più difficili.
Angelo Branduardi – L’apprendista stregone
