15 Ottobre 2021

Nottetempo

Laura Ciammarughi
Nottetempo

La notte con Assisi è un perfetto connubio…per chi vuole dormire. Essa di per se’ accoglie il silenzio e Assisi si presenta, soprattutto di sera, come un luogo raccolto e quieto; ció che più apprezzano i nostri benamati vacanzieri. Fra questi, saltuariamente, si può trovare anche qualche curioso mattacchione che si trova a pensare e a domandare: “Ma la sera, qui ad Assisi, che si fa?“ ed è un quesito a cui gli stessi assisani rispondono con difficoltà. Effettivamente l’unico svago considerato per trascorrere una serata in compagnia è stare passivamente in un bar, senza alcun tipo di alternativa che sia genuina. Potremmo anche dire che il lockdown, con annesso coprifuoco, non abbia aiutato la “movida” notturna della città, ma sarebbe un’attenuante poco valida dati i pochi ricordi di serate memorabili, se non quelle finite con una bella e rinfrescante secchiata d’acqua aizzata da tre voci e una chitarra allo scoccare della mezzanotte. La cosa paradossale è che Assisi, con il suo cielo quasi sempre stellato, le luci calde che riflettono le pietre di un colore delicato ma che all’ombra della notte sembrano ancora più vigorose, si presta ad essere una scenografia autentica, spontanea.
Ok, Assisi si presta…ma i più “fedeli” abitanti?
Questa città potrebbe vestirsi dei più disparati contesti.
La piazza abbraccerebbe un concerto con tutti i suoi spettatori. L’anfiteatro del “Pincio” darebbe del posto a sedere a chi vuole godere uno spettacolo di teatro, di danza, di arte. La Rocca Maggiore potrebbe tutto. Assisi potrebbe tutto. Ma “col” condizionale.
Tornando alla realtà, la cosa più suggestiva da fare nottetempo è ascoltare l’eco dei propri passi nella piazza vuota della basilica inferiore di San Francesco.

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Nottetempo ‘durante la notte, di notte’ è locuzione avverbiale dal latino noctis tempore, da noctem, con una radice che si mantiene nella maggioranza delle lingue indoeuropee, e tempus, di incerta origine, che in latino aveva il solo significato cronologico e non quello atmosferico (per quest’ultimo si utilizzava infatti tempestas, tempestatis).

Suggerimento musicale a cura di Filippo Comparozzi

Quelli che ben pensano è un inno di denuncia verso tutti coloro che vivono la vita senza una morale, manifestando il lusso senza avere la minima considerazione verso l’altro. Il videoclip della canzone è ambientato di notte e vede il rapper nei panni di un tassista che svolgendo il suo lavoro si trova a portare in giro per la città individui che rispecchiano alcuni stereotipi italiani.

Quelli Che BenpensanoFrankie HI-NRG MC

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