Il muschio ha una quantità di pregi: è una preziosa risorsa naturale per la conservazione del suolo, perché trattiene l’acqua, previene l’erosione e mantiene l’umidità; non è un parassita e non danneggia la corteccia delle piante dove ha preso dimora; è poi un isolante termico naturale, in grado di proteggere la superficie coperta da repentini sbalzi di temperatura; infine, è un caldo e soffice cuscino per i piccoli animali che vi trovano rifugio. Un bel curriculum.
Non è neppure così difficile da trovare, basta un po’ di buona volontà: nelle pieghe dei numerosi fossi che scendono dal versante orientale del Sacro Subasio, il muschio è una presenza costante, in quanto proprio qui trova un ambiente ideale per crescere e diffondersi, tra ombra e umidità. Basta salire ad Armenzano, camminare verso monte risalendo qualche sentiero e sicuramente si troveranno le “pellicce” che trasudano di umidità autunnali: senza raccoglierlo, ma lasciandolo là dove si trova, basterà affondare le mani nei morbidi cuscini, perché è sufficiente accostare il naso per sentirne la fragranza, per assaporare l’atmosfera di fine anno; eh sì, perché l’odore del Natale in casa è proprio quello del muschio. Senza muschio, che Natale è!
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Muschio, cioè quella piantina che cresce sulle rocce o sui tronchi nei luoghi ricchi di umidità, protagonista indiscussa di ogni classico e tradizionale presepio, è l’esito del latino parlato musculum, che era il diminutivo di muscum (adattamento del greco móscos), da cui la forma originaria oggi desueta musco.
Suggerimento musicale a cura di Roberto Vaccai
Proteggilo e non fare razzia, nell’approssimasi delle festività ricorda che sono vietati l’estirpazione e il danneggiamento delle piante del bosco.
Ascolto: Forbidden colors
Ryuichi Sakamoto