20 Agosto 2021

Imparare

Luigino Ciotti
Imparare

“Giocare senza tifosi è come ballare senza musica”, scriveva Eduardo Galeano.
Eppure milioni di ragazzi nel mondo, ancora oggi, giocano al calcio in campi improvvisati, incontrandosi senza aver organizzato nulla e quindi senza un pubblico, che si dimostra così la cornice, ma non l’essenza della palla rotonda.
Anzi, per chi ora ha una certa età spesso la palla non era proprio rotonda, perché a volte non c’era di meglio che costruirla con stracci vari. Si, perché i figli di operai soldi non ne avevano e i palloni erano un regalo per figli di persone agiate, ma la passione per il calcio superava ogni ostacolo e non temeva la (scarsa) concorrenza di altri sport più dispendiosi. Allora ci si inventavano i compiti da fare con il compagno di banco, per rimanere a casa sua e nel pomeriggio dare sfogo alla maledetta passione calcistica. Terreno di gioco il campo “de Piazza Nova”, fatto di breccia che ad ogni caduta procurava una scrostatura; “ma chi ce faceva caso”, almeno finché non finiva la partita “quanno arrivavano i dolori”. Se c’era un portiere come Martellino Mariani andava nella porta regolamentare, e si sceglievano con la conta i giocatori delle due formazioni che si affrontavano cercando di far gol nella stessa direzione. Senza portiere si facevano due porte piccole, con mattoni trovati lì per lì o con le cartelle di scuola. A scontrarsi (ma in realtà solo a divertirsi) gli sfidanti potevano chiamarsi Ceccarani, Pecci, Buchino, Aisa, Rossi, Buratti, Campodifiori, ed alla fine lo scherno e le battute la facevano da padrone. Rimanevano i vestiti sudati e sporchi ed una scusa da inventare alla propria madre, ma la fantasia non mancava. Così si imparava il calcio, e qualcuno finiva poi magari nella squadra dell’Assisi, in Promozione.
Un pezzettino di storia della città.

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Imparare proviene dal latino parlato imparare composto di in– con valore rafforzativo e parare ‘procurare’, e indica ‘l’acquisizione di una nozione, di una conoscenza, di un sapere attraverso lo studio, l’esercizio, l’esperienza’. Nell’uso dialettale la voce viene usata in luogo dell’opposto insegnare (dal tardo latino insignare ‘incidere’).

Suggerimento musicale a cura di Eugenio Pacelli

Anni Verdi. In questo periodo si impara. Impariamo il sapore di una vittoria l’amaro di una sconfitta. E questo grande frontman che è stato fonte di ispirazione per un movimento, lo straight edge (abbreviato in X – uno stile di vita che prevede l’astinenza dal consumo di tabacco, alcool e droghe e che si diffonderà poi in tutta la cultura del mondo alternativo), è chiamato ad esprimere i suoi sentimenti in questa perla. Lui si chiama Ian Mackaye.

Ascolto: Salad daysMinor threat

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