27 Gennaio 2021

Hospitale

Ezio Genovesi
Hospitale

Hospitale nel Medioevo sostituisce e racchiude in un solo lemma le parole di origine greca xenodochio e nosocomio. La prima indica un ricovero per i viandanti e i pellegrini, un obbligo di rispetto per lo “straniero” al quale si offre accoglienza e aiuto. La seconda descrive un luogo per malati bisognosi di assistenza materiale e spirituale, un altro precetto comune a tutte le civiltà. Era consuetudine – quindi anche ad Assisi – che le confraternite più importanti e pertanto ben dotate di rendite, avessero uno o più locali per i pellegrini e gli infermi.
Durante l’occupazione tedesca seguita all’armistizio di Cassibile e con buona approssimazione dall’ottobre 1943 al giugno 1944, il Convitto nazionale, con altri istituti, fu requisito e adattato a ospedale militare. In seguito il comando tedesco dichiarò Assisi “Città ospedaliera”, contando tre ospedali militari per una capienza di oltre duemila tra feriti e malati. La stessa destinazione, anche se non la denominazione ufficiale, fu mantenuta dal comando inglese fino all’aprile 1945.
In questi frangenti, a causa delle operazioni belliche e dei bombardamenti, il Convitto, insieme a conventi e monasteri, alberghi e case private fu anche adibito ad alloggio degli sfollati e dei profughi, il cui numero si stima tra i quattromila e i settemila.
In uno dei momenti più difficili e bui della storia della città, il Convitto è costretto dalle forze di occupazione a sospendere temporaneamente la missione educativa per cui era stato fondato, assumendone un’altra: quella dell’hospitale antico, annodando in tal modo, anche senza volerlo, i fili della storia e tenendo fede ai voti all’accoglienza e al soccorso della comunità. La quale ricevette la protezione dagli orrori della guerra con identico consenso di tutte le parti in conflitto.

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Hospitale è il latino parlato hospitale,neutro sostantivato dell’aggettivo hospitalem ‘relativo all’ospite’, da cui derivano – attraverso il francese antico hostel – sia hotel, sia ostello, e inoltre per via ininterrotta l’italiano ospedale (ma i toscani per secoli preferirono utilizzare la variante spedale), che originariamente designava un ‘asilo per forestieri, per anziani, per pellegrini’.

Suggerimento musicale a cura di Franco Rossetti e Claudia Rossetti

Tutta un’altra condizione, ma sempre persone fragili, deboli, circondate da un alone di indifferenza da parte della gente esterna, che si guarda bene dal cercare di stabilire contatti di solidarietà.

Ascolto: Nei giardini che nessuno saRenato Zero, 1994

Ezio Genovesi

Direttore della Rhode Island School of Design ( 1990 - 2022 ), European Honors Program e Autore del Libro “1926”

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