Articoli come il gelato, l’ombrellone, il costume da bagno, le infradito e anche la camicia hawaiiana ci collegano all’istante all’immagine dell’estate. La camicia hawaiiana, chiamata anche aloha shirt o waikiki, ricca di motivi floreali e di colori a tinte forti, apparve in due momenti diversi degli anni ’20, appunto alle Hawaii. Nel 1930, il governo di quelle isole, per incentivarne la vendita, permise agli impiegati degli uffici pubblici di indossarla tutti i venerdì al posto della giacca. Nei decenni successivi, ne furono prodotte una vasta gamma: magnifiche, per esempio, quelle indossate da Nelson Mandela. Negli anni ’60 e ’70, si originò in California, per poi espandersi nel mondo, il movimento controculturale dei “figli dei fiori” (hippy). Milioni di giovani, per ottenere la liberazione delle coscienze, la rivoluzione sessuale e il vivere in armonia con la natura, abbracciarono quelle idee. La camicia hawaiiana, insieme ai jeans a campana, ai sandali indù e ai capelli lunghi, divenne parte fondamentale della loro immagine. Anche ad Assisi, in quel periodo, c’erano giovani che indossavano la camicia hawaiiana, spesso abbinata agli occhiali da sole con montatura in osso o ad occhiali rayban con lenti a goccia. Diversi i motivi di quella scelta: si andava dal voler dare un segnale di rottura con l’ortodossia sociale, al voler comunicare, attraverso le tipiche immagini della camicia Aloha, un messaggio di serenità e di pace. Alcuni dei “maestri” della non facile arte dell’abbordaggio, invece, la indossavano anche come elemento di attrazione utile per fare conoscenza (e non solo…) con le ragazze straniere.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Hawaiana, femminile di hawaiano, che può essere aggettivo e sostantivo, si riferisce a ciò che è proprio delle isole Hawaii, l’arcipelago dell’oceano Pacifico facente parte degli Stati Uniti d’America. Camicia hawaiana, ghirlanda colorata, un ukulele e almeno il saluto in questa lingua appartenente alla famiglia delle lingue polinesiane ed è subito estate: aloha!
Suggerimento musicale a cura di Dionisio Capuano
High Llamas – Sparkle Up [Hawaii, 1996]
Sean O’Hagan sta lì, tra mera exotica e citazionismo ultra-colto. Noi, sul divano possiamo anche credere che l’estate sia eterna ed indolore.