Nel 1923 viene aperto il primo tratto di circonvallazione. Per andare da San Pietro a Porta Nuova ora si poteva seguire la strada tracciata a ridosso delle mura e quando, un anno dopo, anche Porta Perlici viene unita con Porta Nuova, si pone il problema dell’innesto tra la nuova circonvallazione e l’asse mediano di Città. Il tema non era viabilistico quanto formale. La nuova Strada della modernità non poteva non inscenare una reciproca celebrazione con la nuova Porta del passato. Andava creato lo spazio per un palcoscenico e, quindi, c’era bisogno di una forma, evocativa, che generasse tale spazio. Si sceglie un impianto ellittico, con il “largo” carrabile centrale abbracciato da due ampie anse verdi, alberate, appoggiate al muraglione di monte e a quello del belvedere. Largo Properzio e i suoi giardini.
Poi, il respiro monumentale si perde. L’emiciclo di monte si arrende all’asfalto, i giardini si ritraggono sul belvedere e sul bastioncino. Da giardini a giardinetti. Un esito poco felice, si direbbe.
Ma la vita non si nutre di perfezione concettuale. In quello che resta dei giardini, si libera la forza alchemica dello “spazio sospeso”, informale e riconoscibile ad un tempo. Quello che si sarebbe detto ormai un margine diviene, con buona pace della geometria, un centro, immediato e nascosto, capace d’intimità e di condivisione come solo i “luoghi meticci” riescono a fare. Soprattutto d’estate, ci si vede ai Giardinetti, si gioca ai Giardinetti, ci si aspetta ai Giardinetti. L’accezione è vezzeggiativa, non diminutiva.
Nei fatti, un toponimo. Nessuno sa dove sia Largo Properzio, tutti conoscono i Giardinetti.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Giardinetti, diminutivo plurale, deriva da jardinet, dal francese del secolo XII jardin, precedentemente jart, dal franco gart o gard, e si origina forse da (hortum) gardinum – con sostantivo latino e aggettivo germanico – che vuol dire ‘(giardino) cintato, chiuso’ (infatti in latino per designare il ‘giardino’ si usavano hortus o viridarium). Dalla base germanica la voce è continuata in numerose lingue.
Suggerimento musicale a cura di Dionisio Capuano
La canzone del Parco – Baustelle [Sussidiario Illustrato della Giovinezza, 2000]
L’adolescenza raccontata dagli alberi. E la canzone diventa metafisica dei sentimenti.