23 Dicembre 2020

Gara

Carla Bocchini
Gara

Pietra miliare delle festività natalizie ad Assisi, dagli anni ’50-’60 del ‘900 il Concorso dei Presepi promuove una competizione pacifica favorendo l’esposizione delle opere nella città; dal canto loro gli abitanti manifestano di apprezzare con entusiasmo l’iniziativa, partecipando numerosi. Vero è che questa profusione di impegno è stata, finora, incentivata da premi. L’attività in genere viene avviata subito dopo San Francesco e continua fino al mese di dicembre. Si costruiscono presepi di ogni tipo, dall’oleografico classico ambientato nel paesaggio umbro a quello di scuola napoletana.  Alcuni invece hanno l’intento di diffondere un messaggio attraverso l’immagine: propongono una modernità distopica che si discosta dal presepe classico, ma per la sua originale costruzione vuole suscitare emozioni in chi lo ammira.

Da alcuni anni il “Club Unesco di Assisi” organizza corsi per la costruzione del presepe napoletano (dove i personaggi incarnano precise figure emblematiche ed anche il paesaggio offre una sua lettura simbolica) ma durante una di queste lezioni si è creato un equivoco con il maestro esperto in arte presepiale, napoletano verace, e i suoi allievi assisani. Da sempre ad Assisi le statuine del presepe vengono infatti chiamate familiarmente “bambocci”, e quando il maestro ha udito pronunciare questo appellativo ha rimproverato aspramente tutti, convinto che fosse un termine offensivo, in particolare se rivolto alle statuine della Sacra Famiglia.  In realtà, fin dagli anni ’50 i maestri artigiani delle numerose botteghe aperte in città si mettevano in gioco realizzando bellissimi presepi, il cui requisito indispensabile era quello della costruzione delle statuine a mano, con la creta raccolta alle cascatelle del Tescio. E ne venivano fuori dei gran bei bambocci!

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Gara ‘competizione agonistica tra due o più persone’, è voce di etimo incerto. Tra le varie ipotesi, viene fatta derivare, e forse più verosimilmente, dall’arabo gara ‘rapida incursione, scorreria, scorribanda’, oppure dal latino origare ‘correre a gara’.

Suggerimento musicale a cura di Roberto Vaccai

Bellissimo duello per la colonna sonora del film ”Deliverance”, diventato in Italia “Un tranquillo weekend di paura”.

Ascolto: Dueling Banjos

Eric Wissberg e Steve Mandell

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