13 Agosto 2021

Fondo

Delfo Berretti
Fondo

Quando Assisi era popolata, nei quartieri si giocava a pallone.
Un problema non da poco era la scelta del campo: l’arte dell’arrangiarsi rivelava la fantasia dei protagonisti.
Quelli de San Pietro avevano il sagrato a mattoncini, i cui disegni geometrici delimitavano centro campo e linee laterali; le porte create coi sassi, sempre sugli stessi posti, ne avevano scalfito la superficie. A Piazza Nova, il San Siro dei ragazzi si traslava in Rufino e nella omonima piazza, vivaddio priva di auto; le plance dei manifesti facevano da porte. Il fondo era più sconnesso rispetto a quello sanpietrino, ma c’era il levigato pavé centrale ove i più audaci si avventuravano in improvvidi tackle con buona pace di legamenti e ginocchia. Entrambi i sagrati custodiscono ancora reliquie di pelle umana di generazioni assisane, che al momento del lascito non di rado indulgevano in invocazioni poco ortodosse.
Alle case nove potevano contare su tre tipologie di campetti, in base al numero. Se pochi la scelta era lo spiazzo in cemento ruvido sotto casa de Cerino; se più numerosi ci si spostava allo stradone: puro catrame in semicurva ma che conteneva fino a 12 elementi; le porte fatte coi giacchetti, per essere mobili al passaggio delle macchine. Per i palati più fini c’era il campetto dei Cappuccini, con le porte vere. Non che vi fosse prato, sarebbe stato troppo, ma fango e ciotolame che, comunque, hanno salvato numerosi giovani arti.
Ma la vera Scala del calcio nostrano era appannaggio di quelli de San Giacomo: il prato davanti la basilica. Bontà loro, ne avevano libero accesso con possibilità, per i portieri, di potersi addirittura buttare.
Tutto è poi cambiato in pochi anni, quegli stadi improvvisati sono in disuso grazie alla proliferazione di campetti veri. Molto belli, ma spesso molto vuoti.

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Fondo continua il latino fundum e il sostantivo vale per ‘base, suolo, fondamento, fondale’, ma anche ‘parte intima’ e ‘margine inferiore’ e ha diverse altre accezioni. Davvero molti i modi di dire e le locuzioni, e talvolta la stessa espressione palesa contenuti differenti, come ad esempio toccare il fondo che vuol dire ‘scoprire la verità, esaurire un argomento, ecc.’ ma anche ‘pervenire al limite estremo’.

Suggerimento musicale a cura di Eugenio Pacelli

I ragazzi sono selvaggi quando si tratta di assecondare i propri bisogni. Questo brano è inserito nella colonna sonora di un film britannico. “A waydays” è un film sugli Hooligans, o per lo meno l’ambientazione è quella della vita di strada, pub e stadio tipica degli Hooligans che impazzavano negli anni ’80 in Inghilterra. Colonna sonora per veri intenditori.

Ascolto: Young savageUltravox – John Foxx, Chris Cross, Warren Cann, Billy Currie, Stevie Shears

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