L’istinto dell’uomo è di vivere in comunione con i suoi simili: da questo principio nasce la comunità, che rappresenta l’ambito in cui, chi ne fa parte, sente l’appartenenza e la vicinanza con gli altri che ne fanno parte.
Pensiamo a un ragazzo o meglio ancora ad un bambino che, mentre sta vivendo la sua infanzia in una famiglia più o meno felice, con genitori che lo amano, si scontra con una realtà inimmaginabile per lui: la morte di uno dei genitori.
La sua famiglia è una comunità, ne è parte viva, ne è un elemento, sia nel ricevere che nel dare; appartiene a tale comunità, è il suo rifugio sicuro.
La morte del genitore è un trauma terribile, la sua comunità viene stravolta, viene a mancare uno degli elementi forti, a volte quello che contribuisce maggiormente al benessere e alla sicurezza della famiglia. Sembra che questa tragedia possa determinare il fallimento di tutta la sua vita: cambiano i suoi orizzonti, si sente smarrito, abbandonato; per di più dopo poco tempo viene allontanato dalla sua famiglia e trasferito in un Convitto.
Apparentemente si aggiunge trauma a trauma; invece nel Convitto Nazionale di Assisi, uno splendido edificio tutto costruito in pietra rosa e con degli interni spaziosi e luminosi, si trova insieme ad altre centinaia di bambini nelle sue stesse condizioni. Dopo lo smarrimento iniziale si rende conto di essere in un ambiente che lo accoglie, che gli dà tutta la sicurezza che aveva perduto e poco a poco si sente parte integrante di questa nuova “famiglia”, alla quale riuscirà anche a dare un suo contributo, nello studio, nello sport, e anche nel rapporto con tutto l’ambiente esterno.
Ecco perché un ex convittore, ogni volta che torna ad Assisi e guarda il “suo” Convitto si sente a casa.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Comunità, ‘insieme di persone unite da interessi, vincoli, relazioni comuni’, è voce dotta dal latino communitatem ‘comunanza, partecipazione, società’, derivato di communem ‘comune’, formato dal prefisso cum ‘con’ e munus ‘incarico’, che ha dato luogo a molte altre voci, tra cui comunicare, comunione, comunismo, ecc., tutti che sottendono l’idea di una partecipazione, di un’unione con altri, con cui siamo, appunto, accomunati.
Suggerimento musicale a cura di Franco Rossetti e Claudia Rossetti
“Nessuno si senta escluso!”, ecco il senso della comunità in uno dei brani più belli dei nostri cantautori.
Ascolto: La Storia – Francesco De Gregori, 1985