In Assisi sono ancora evidenti le vecchie tradizioni dell’alimentazione, anche se queste abitudini stanno cambiando. La preoccupazione per il cibo era un tempo un impegno giornaliero: la spesa si faceva almeno una volta al giorno per comprare quello che serviva per il prossimo pasto. Quello che si mangiava, oltre la pasta, era quello che si trovava fresco quel giorno. Con l’arrivo del frigorifero le cose fresche potevano essere tenute in casa per parecchi giorni, eliminando il dovere di fare la spesa ogni giorno. Ma ancora oggi molta gente ad Assisi fa almeno un po’ di spesa ogni giorno, e lo fa spesso in piccoli alimentari e negozi gestiti da famiglie del posto. Allora, fare la spesa diventa un’occasione per socializzare con persone di propria conoscenza, chiedendo ed informandosi di tutte le novità e anche del gossip locale. Ed è proprio questo che arricchisce e incide su cosa si compra, come si prepara e di che cosa si parla mentre si mangia in famiglia, seduti intorno alla tavola che è il vero cuore della casa.
Alcuni assisani di importazione vengono invece da luoghi dove c’è una scelta enorme di cibo da molti altri paesi, accessibile in grandi supermercati dove si fa tutta la spesa una volta alla settimana: “one stop shopping”. La ragazza alla cassa non li conosce e non li riconoscerà la settimana seguente. La gran parte della spesa viene messa direttamente in grandi frigoriferi o in surgelatori, perché si tratta di cibo che tende a essere già lavato, cucinato e surgelato. Con un microonde viene così preparato qualcosa al volo, senza veramente cucinare. Con minimo sforzo, si può mangiare un pasto in pochi minuti, stando in piedi o seduti davanti alla televisione.
Ma questo non nutre il nostro cuore.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Cibo è voce dotta dal latino cibum (se fosse stata infatti voce del lessico ereditario, e cioè soggetta ai mutamenti della lingua parlata, sarebbe divenuta cévo) e ha la stessa radice kap– del greco kapto ‘prendo’, che è anche del latino capio. Degno di nota quanto scrive Boccaccio nel Filocolo: «usa i cibi acciò che tu viva, e non vivere acciò che tu i cibi usi».
Suggerimento musicale a cura di Ezio Ranaldi
Cibo – suggerimento musicale a cura di Ezio Ranaldi
Nell’originale della serie Combat Film trasmessa dalla Rai, c’era soltanto la musica composta per l’occasione a sottolineare il dramma di una delle vicende più orribili dell’olocausto. Andrebbero mostrate nelle scuole ogni anno a riprova di quello che è accaduto!
Ascolto: Combat Film – Buchenwald – Ezio Ranaldi