L’albero di Natale in Piazza del Comune si pianta in dicembre e magicamente, in un giorno, sboccia dalla curata pavimentazione in pietra serena: anche ad Assisi, patria di san Francesco e del presepe, non ci sarebbe Natale senza Albero. Rigoglioso o spelacchiato, addobbato o minimale, da sempre entusiasma i bambini che giungono in Piazza per ammirarlo: nessun alberello casalingo regge il confronto!
Nelle vicende alterne dei governi cittadini e degli artisti che ne hanno ispirato le opere, l’abete, frutto dei disboscamenti della Forestale prima e della Comunità Montana poi, ha trovato progressivamente una collocazione ideale davanti all’Ufficio Postale, oggi Ufficio del Turismo. Da tempo si erge, maestoso protagonista temporaneo del nostro salotto buono, pronto a farsi immortalare per le feste in uno scenario da cartolina, magari con qualche spruzzo di neve: affiorano ricordi di quando l’atmosfera natalizia si spandeva anche dalle vetrine dei negozi, ma rigorosamente ad Avvento iniziato, terminando improrogabilmente con la Befana. Questo finché qualche amministratore, ecologista ante litteram, sostituì l’albero con “macro candele rosse circondate da bacche ed aghifoglie”. Ma le proteste degli assisani, più o meno celate, non si fecero attendere e, ben presto, l’arbusto tornò al suo posto e le candele si trasferirono a Santa Maria degli Angeli.
Ancora oggi, nonostante altri Alberi di Natale più blasonati, scenografici e mediaticamente noti avrebbero potuto prenderne il posto e malgrado la Piazza sia dotata di video mapping, musica a tema e splendidi presepi artistici, quell’Albero ecologicamente corretto, con la tronco-struttura di ferro riutilizzabile, formato da tanti alberelli da mettere a dimora, è simbolo di tradizione antica, di spirito di accoglienza che fa convivere l’abete nordico di Babbo Natale con la nostrana rievocazione della nascita di Gesù Bambino.
Albero – brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Albero, ‘pianta con fusto legnoso’, proviene dal latino arborem, con dissimilazione della prima r (che passa a l), cambio di declinazione (dalla III alla II) e passaggio al genere maschile (in latino era femminile, come quasi tutti i nomi di piante). Albero di Natale è un calco sul tedesco Weihnachtsbaum, e tra i sempreverdi è generalmente un abete (che secondo alcuni è stato preferito proprio perché con la sua forma triangolare richiama la Santissima Trinità), decorato, secondo un’usanza di provenienza nordica, con oggetti particolari e doni.
Albero – suggerimento musicale a cura di Roberto Vaccai
Robert Johnson, il più grande bluesman di tutti i tempi, morì misteriosamente, forse per magia nera. La Sony ha restaurato una sua lapide (ce ne sono tre in giro) sotto un enorme albero a nord di Greenwood, sua città natale.
Ascolto: Walkin’ Blues
Robert Johnson