31 Dicembre 2024

Sonia Gandhi

Francesco Berni
Sonia Gandhi

Sono in Karnataka, alla stazione centrale di Bangalore per la precisione.

Prenotare un treno in questo stato è una delle cose più burocratiche che abbia mai visto.

Trovare il posto è un’impresa.

Dopo il terzo tentativo finalmente riesco a mettermi in fila per il ‘reservation office’ posizionato al secondo piano di un’ala della stazione.

In attesa del mio turno vengo costantemente sorpassato da qualcuno che non curante, salta la fila. Mi diverte la loro naturalezza ma da qualche giorno sono un po’ nervoso.

Un ragazzo di carnagione scura mi passa avanti con lo sguardo diretto verso il basso.

Lo chiamo dandogli un colpetto leggero sulla spalla e facendogli presente che non è corretto il suo approccio. ‘Dont touch me!’ grida.

Va bene, giochiamo sulla difensiva.

Purtroppo non sempre si ha la pazienza per vivere in questo paese dove all’ordine del giorno molte persone provano semplicemente a fregarti.

Per carità, esperienze profonde, grande filosofia e cultura ma l’India può essere un incubo o comunque un luogo molto faticoso.

I prezzi sono raddoppiati per i bianchi specialmente nei taxi e tuk tuk.

Per questo spesso dico di vivere qua, pronunciando qualche parola in lingua kannada:

ನಮಸ್ತೆ. ಹೇಗಿದ್ದೀಯಾ? Namaste. Hēgiddīyā?

ನಿನಗೆ ಎಷ್ಟು ಮಕ್ಕಳಿದ್ದಾರೆ? ಅವರನ್ನು ಏನು ಕರೆಯಲಾಗುತ್ತದೆ? Ninage eṣṭu makkaiddāre? Avarannu ēnu kareyalāguttade?

Arrivo allo sportello ma devo compilare un modulo che posso prendere solo in un altro ufficio più avanti. Oh mamma!.

In sostanza, un’altra fila un altro pezzo di carta. Lo compilo inserendo le mie generalità, il treno che ho scelto, il pasto vegetariano, le stazione di arrivo e partenza.

Ritorno di nuovo nella fila precedente mentre un signore basso e tarchiato con il dito alzato minaccia un ragazzo accusato di aver saltato la fila. Sorrido. Il moretto di prima con cui avevo discusso confabula con altri mentre attende il mio ritorno fissandomi in cagnesco.

Perché un bianco straniero che si permette di dire qualcosa ad un Indù nell’epoca di Modi può essere oggetto di forte discussione. Questa è la verità dell’India di oggi. Per molti conta la provenienza prima della giustizia in sé.

Purtroppo anche da noi capitano questo tipo di dinamiche. Quando dico di essere italiano, la prima cosa che molto rispondono è ‘Sonia Gandhi’.

Ma chi è Sonia Gandhi e come viene percepita oggi la sua figura?

La prima cosa che mi viene in mente in relazione alla sua persona è la questione dei Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone fucilieri della Marina Militare. Imbarcati su una petroliera italiana furono al centro di una lunga disputa diplomatica tra Italia e India scaturita dall’uccisione di due pescatori indiani nel 2012 sulle coste del Kerala.

Per alcuni analisti fu un modo per attaccare la Gandhi puntando sul suo punto debole, le sue origini italiane. Questa spiega la dura uscita in qualità di presidente del Congress Party che fece a syo tempo contro le autorità italiane accusate di ‘tradimento’.

Il motivo? Gli italiani erano accusati di non aver rispettato l’impegno preso con la corte suprema indiana nel fare ritornare i due militari in india dopo l’ottenimento di un permesso speciale. In realtà, i marò tornarono in India e dopo una lunga diatriba giudiziaria, ci fu un accordo economico tra le parti.

Cittadina indiana dal 1983, Sonia Maino è originaria di Lusiana, un paesino sperduto del Veneto dove nacque nel 1946. Conobbe suo marito Rajiv Gandhi mentre studiava nel Regno Unito e si sposarono nel 1968. Si tratta del figlio maggiore di Indira e Feroze Gandhi assassinato dal movimento indipendentista Tigri Tamil nel 1991 accusato di aver tradito la loro causa in Sri Lanka.

Una sorte simile toccò anche alla madre Indira. Figlia del primo ministro Jawaharlal Nehru.

Il suo cognome infatti non va confuso con il celebre Mahatma Gandhi con il quale, il marito Feroze non aveva nessun legame di parentela. Indira scomparse nel 1984 uccisa dalle sue guardie Sikh che si vendicarono della brutale repressione condotta da suo governo contro il movimento rivoluzionario in Punjab. Fu lei infatti ad autorizzare la famosa operazione ‘blue star’ violando le mura sacre del tempio d’oro di Amritsar.

Una famiglia in politica da sempre segnata da tanti lutti che ora non sembra più capace di raccogliere i consensi di un tempo.

L’erede a capo del Congress party è il figlio di Sonia, Rahul Gandhi che continua la dinastia politica familiare. Questo è proprio il punto contestato da molti: l’identificazione della famiglia Nehru – Gandhi come guide dinastiche del principale partito di opposizione.

A questo potere secolare si aggiunge un aggravante su cui molti nazionalisti puntano: le origini italiane di Sonia.

Ai tempi di Modi, l’associazione degli italiani con Sonia Gandhi non è un complimento.

 

Francesco Berni

Urbanista. Consulente del Comune di Milano per progetti di rigenerazione urbana e innovazione sociale. Ho lavorato per enti pubblici e privati nel campo della progettazione e pianificazione urbanistica. Svolgo attività di studio e ricerca presso il Dipartimento di Architettura DIDA dell’Università degli Studi di Firenze su temi legati alla rigenerazione urbana, innovazione sociale e disegno della città. Appena posso però me ne torno tra i vicoli di Assisi.

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