03 Giugno 2020

Bacio

Andrea Cova
Bacio

Il bacio è un sigillo, una testimonianza; annoda alcuni, scioglie altri quando è d’addio. Il bacio è d’amore, d’amicizia. Il bacio è di Giuda. Si bacia una fotografia, un’immagine sacra, il pane prima che si butti perché “lì dentro ci sta Gesù”.
Lo stesso Gesù Cristo crocifisso che ogni anno, col rito della Scavigliazione, viene calato dalla croce ed esposto su un cataletto per il bacio dei fedeli. In una confusione di folclore sacro persone di ogni età si accalcano, per poggiare le labbra sul quel sacro legno scolpito. Non una sola volta ma per l’intera durata della ritualità della Pasqua assisana, il povero Cristo viene accarezzato e baciato. Lo baciano le suore di clausura, in cerchio una alla volta quando viene portato in processione la mattina di buonóra. Lo baciano gli anziani e il personale della casa di riposo; continuano a ricoprirlo di fiori e baciarlo i fedeli, quando resta tutto il giorno nella chiesa inferiore di San Francesco. Appena cala la sera la devozione sembra aumentare e impossessarsi di tutti (credenti e non). Un nugolo di praticanti insegue il cataletto, trascinando su per le salite di Assisi i propri figli, affinché bàcino il Cristo. La cattedrale straripa, in un misto di odore di incenso, fede e fatica una massa informe circonda per l’ultima volta quel corpo disteso: “Bacia Gesù!” sussurrano i genitori ai figli, che non capiscono del tutto il significato di quel bacio e provano un senso di imbarazzo, unito a un po’ di repulsione per il fatto che in molti hanno toccato le labbra sulla stessa porzione di legno.

Non è sempre facile essere bambini.

brevi note etimologiche di Carla Gambacorta

Bacio, dal latino basium, voce di probabile origine celtica, sembrerebbe attestata per la prima volta in Catullo. L’espressione bacio di Giuda, usata emblematicamente in relazione a un tradimento, prende le mosse dall’episodio del Vangelo, in cui Giuda, nell’orto degli Ulivi (in aramaico Getsèmani, letteralmente ‘frantoio per olive’), identificò Gesù con un bacio e così ne determinò l’arresto. «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?».

L’ascolto musicale
a cura di Umberto Rinaldi

Tutti a sgomitare per arrivare a baciare la bella statua del Cristo Morto… anch’io anch’io! sembra un compito a casa da completare secondo tradizione. Quel bacio sicuramente è troppo poco per capire chi e perchè!

Ascolto: Un bacio è troppo poco (1965) – Mina

Andrea Cova

Riuscire a capire come sia iniziata la mia passione per la fotografia non è affatto semplice. Questa personale "recherche" non ha le madeleines di Proust, ma una piccola macchina fotografica che si trovava in regalo col fustino del Dash poi in anni più recenti, anche se non così vicini, la protagonista è una Minolta a pellicola. Si, c’era ancora la pellicola, il digitale sarebbe arrivato qualche tempo dopo. Approdo alla fotografia digitale, senza dimenticare l'analogico e credo che non mi fermerò. Non mi chiudo in unico genere, non mi piace avere confini, adoro spaziare e provare. Nessuna etichetta.

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