Oggi abbiamo catturato due poesie dall’etere, di cui la prima strepitosa, di quello che diventerà un nuovo poeta, sicuramente un talento, per ora conosciuto come Gim Evangelista, Agente Immobiliare.
Mio Padre Sogna
Mio padre sogna,
ne sono certo.
Non è in ospedale,
sta in campagna,
ha dieci anni
e spinge un aratro.
Luca oggi
ha scritto una lettera
a suo fratello piccolo,
in carcere:
“Ti voglio bene”.
Un cuore,
niente più.
Camilla al compleanno
di mia figlia
non ha tolto
il giubbotto,
nemmeno un attimo.
Mi chiedo
sempre il perché.
Frequentava
la terza media.
La leucemia è tornata.
Oggi mio figlio
mi ha detto
che la sua sarà
l’ultima generazione
a vedere la neve.
Sono rimasto zitto.
Ha dodici anni,
vorrebbe un cane,
ogni notte lo chiama
nel sonno.
Un giorno i baci
che mi dà suo fratello,
mentre dormo,
saranno gli ultimi,
lo so.
Mi dicono
di stare qui,
nel presente.
Ma non esiste qui,
non esiste ora.
Mary ha fretta
di vivere
perché ha paura.
Vorrei proteggere tutti.
Mi sento imponente.
Mi manca il fiato.
Mio padre sogna,
ne sono certo.
Mia madre
lotta ancora.
Non l’ho mai vista
sorridere davvero,
non l’ho mai vista
piangere.
Io non sogno.
Non più.
Divento simile
a una pietra.
E allora,
perché tremo?
Bombe tattiche
Se fossi pazzo,
spezzerei le catene
che violentano
i miei pensieri.
Bombe tattiche nucleari
deflagrano a profusione
dentro di me.
L’ermeneutica
di questa vita
mi spinge a fissare
dritto in faccia
ogni singolo giorno.
La fatalità di un tutto,
INELUTTABILE,
mi riporta qui,
in queste notti,
prive di eroi.
Eppure, alla fine,
ho fottuto
tutto e tutti:
in più di un istante
ho veduto l’infinito.
Brucia in me
una luce universale.
Sono sempre io.
Non posso continuare.
Continuerò.