27 Aprile 2025

Un Uomo Solo.

Claudio Volpi
Un Uomo Solo.
Ritratto di Papa Innocenzo X - Velasquez

“Papa Francesco era il capo della Chiesa cattolica, dunque nessun capo di governo era tenuto a obbedirgli. Infatti tutti i leader del mondo dal 2013, quando fu eletto, a oggi si sono ben guardati dal seguire le sue parole. E ora che è morto si si esercitano in sciacalleschi e ridicoli tentativi di fingersi suoi seguaci. Anzichè affannarsi a farci sapere quanto lo adoravano e quanto lui li amava, farebbero meglio a tacere: tutti. Venuto ‘quasi dall’altro mondo’, Jeorge Mario Bergoglio era un Papa dell’altro mondo: lontano dalle vaseline da curia romana e dai pregiudizi del suprematismo euro-occidentale, ha trascorso i 12 anni di pontificato a scacciare i mercanti dal tempio…. Il miglior modo di ricordarlo com’era, e non come lorsignori volevano che fosse e vorrebbero che passasse alla storia, è tramandare le sue parole. Nette, perentorie, inequivocabili. Evangeliche, quindi divisive. Pugni nello stomaco, pietre dello scandalo. Che c’è di più scandaloso del ‘porgi l’altra guancia’ e dell’amate i vostri nemici’? Lui li applicava a tutte le guerre e a tutti i riarmi, senza ipocrisie su sedicenti buoni e presunti cattivi…. Ha detto ‘ Alcuni Stati si sono impegnati a spendere il 2% del Pil nell’acquisto di armi: sono dei pazzi!’ ‘Serve il coraggio della bandiera bianca: il negoziato non è mai una resa’. ‘Indagare se a Gaza c’è un genocidio’. ‘Disarmare le parole per disarmare le menti e la Terra’. Fino all’ultimo Angelus di Pasqua: ‘Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza di difesa non può trasformarsi in corsa generale al riarmo’. Parole che gli valsero la taccia di filo-russo, putiniano, antisemita e filo-Hamas da una congrega di farisei e imbecilli che sognano un Papa in mimetica per continuare a fingersi cristiani senza sapere cosa significhi. Lui lo sapeva. Ora si dice: ‘Morto un Papa se ne fa un altro’. Ma è una parola. Chi crede può solo pregare e chi non crede sperare che anche nel prossimo conclave si noti una qualche traccia di Spirito Santo” (Marco Travaglio).

Proprio pochi giorni fa è stato presentato il nuovo volume ‘Viva la poesia!’ (Edizioni Ares), curato da padre Antonio Spadaro, che raccoglie per la prima volta tutti gli scritti di Papa Francesco su poesia e letteratura firmati durante il suo pontificato. Il libro si apre con queste parole di Bergoglio: ‘Mi piace tanto la poesia… La poesia è piena di metafore. Comprendere le metafore aiuta a rendere il pensiero agile, intuitivo, flessibile, acuto. Chi ha immaginazione non si irrigidisce, ha il senso dell’umorismo, gode sempre della dolcezza della misericordia e della libertà interiore’. In omaggio a Papa Francesco, alla sua vita irripetibile, a quello che ha significato per Assisi, ed al suo legame con la poesia, sapendo certamente di farlo in qualche modo felice con la nostra scelta, pubblichiamo tre poesie tratte da una antologia intitolata ‘Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza’, Fazi Editore, una raccolta di autori palestinesi, alcuni dei quali persino uccisi durante il conflitto nella Striscia, dove non dobbiamo dimenticare che ad oggi sono stati uccisi più di 50.000 bambini, e che dà conto di una produzione che nasce consapevole della propria inutilità; eppure questi versi composti in condizioni estreme rilanciano il valore della testimonianza in una situazione di sofferenza e distruzione indicibili. ‘Anche i poeti muoiono a Gaza, la poesia no’.

 

Cosa significa essere poeta

 in tempo di guerra?

Cosa significa essere poeta

in tempo di guerra?

Significa chiedere scusa,

chiedere continuamente scusa,

agli alberi bruciati

agli uccelli senza nidi,

alle case schiacciate,

alle lunghe crepe

sul fianco delle strade,

ai bambini pallidi,

prima e dopo la morte,

e al volto di ogni madre triste,

o uccisa!

Hend Joudah (1983)

 

8/ 10/ 2023

La notte della città è buia,

tranne che per il bagliore dei razzi,

silenziosa tranne che per il suono

dei bombardamenti,

spaventosa tranne che per

la serenità della preghiera,

nera tranne che per

la luce dei martiri.

Buonanotte, Gaza.

                                      Heba Abu Nada (1991-2023)

 

29/ 2/ 2024

La bambina il cui padre

è stato ucciso

mentre portava

un sacco di farina

sulla schiena,

continuerà a gustare

il sangue di suo padre

in ogni pane.

                             Haidar al-Ghazali (2004)

Claudio Volpi

Nato ad Assisi, dove vive e lavora. Laureato in Lettere Moderne, si occupa di Arte e Antiquariato, ha una Galleria D’Arte nel centro storico della città. Dagli anni ottanta ha pubblicato diverse raccolte di poesie, l’ultima quest’anno con il volume “Voci Versate”, Casa Editrice Pagine Roma.

Seguici

www.assisimia.it si avvale dell'utilizzo di alcuni cookie per offrirti un'esperienza di navigazione migliore se vuoi saperne di più clicca qui [cliccando fuori da questo banner acconsenti all'uso dei cookie]