12 Gennaio 2025

Se il Poeta è un cantautore. Paolo Benvegnù (1965-2024)

Claudio Volpi
Se il Poeta è un cantautore. Paolo Benvegnù (1965-2024)
Il suonatore di Liuto -Caravaggio

Il suo ritornello manifesto era contenuto nel brano Il Mare Verticale: “Io lascio che le cose passino e mi sfiorino”. “Paolo Benvegnù, un maestro del cantautorato degli anni Duemila, è morto improvvisamente a 59 anni per un malore improvviso… Benvegnù era simbolo del cantautorato altro, dove la profondità andava a unirsi con una piacevolezza espressiva accessibile a tutti… Un artista fuori schema, rigoroso, mai polemico, che nel 2024 aveva vinto la Targa Tenco per  E’ inutile parlare d’amore, giudicato il miglior album in assoluto della stagione…Un artista in grado di parlare a tutti senza scendere a compromessi, elegante ma capace di metafore efficacissime” (A.Silenzi). Oggi qui presentiamo il testo della canzone ‘Avanzate, ascoltate’ contenuta nell’album Hermann (2011). Qui “…l’invito è a cedere il passo, a resistere ma solo nella forma di un consegnarsi senza riserve all’alterità che ci attraversa ma che non possiamo governare. L’invito è a non dimenticare anche quello che più brucia, di non respingere anche quello che più ci ha ferito…È la fede di Benvegnù nei confronti del nascosto, dello sconosciuto, di ciò che non è mai a nostra portata di mano… In una recente intervista aveva affermato che l’innocenza o è una forma di cecità oppure è un modo di esperire il mondo senza essere imprigionati dalle nostre impressioni canoniche che lo irrigidiscono in formule chiuse. Il carattere magico della sua poesia, che egli rivendica apertamente, consiste proprio nel mantenere aperta l’apertura del mondo, nel lasciare cadere quello che rende la nostra visione delle cose subordinata alla dimensione iperattiva della produzione. Per questo quando muore un poeta, muore qualcosa nel mondo” (M.Recalcati).

 

Avanzate, ascoltate

Anima, avanzate
voltate le spalle
al puro mondo
l’errore rende liberi
soltanto se libera
è la grazia di camminare
verso le saline
e a piedi nudi
non sentire il male
e guardare l’orizzonte

Anima, avanzate
lasciate che vi accarezzino
le ciglia dell’amore
ed i ricordi
che bruciano in petto
e non dimenticate
le parole degli occhi,
degli ultimi respiri
e cominciate a respirare

E a illudermi
di apprendere la verità
dagli uomini
e a illudermi
e difendermi
dalle pazzie degli uomini

Anima, ascoltate
lasciate le menzogne
agli uomini
e le poesie alle ombre
come visioni
colte con fatica
eliminate la speranza
che serve solo
a lamentare il limite
e a comprare i sogni

Anima, avanzate
cogliete i fiori
ed adornatevi
tingetevi le labbra
così che possa riconoscervi
e sussurrate al vento
il vero amore
che i figli possano
abbracciare i padri
e tornare a vivere
e a scegliere

E a illudersi
di apprendere
la verità
dagli uomini
e a illudersi
e difendersi
dalle pazzie degli uomini

Navi senza vento
nell’oceano senza fine
chiedono alle stelle
di trovare posizione
navi senza vento
nell’oceano senza fin
chiedono alle stelle
di tornare a navigare

E a illudersi
di apprendere
la verità
dagli uomini
e a illudersi
e difendersi
dalle pazzie degli uomini

Claudio Volpi

Nato ad Assisi, dove vive e lavora. Laureato in Lettere Moderne, si occupa di Arte e Antiquariato, ha una Galleria D’Arte nel centro storico della città. Dagli anni ottanta ha pubblicato diverse raccolte di poesie, l’ultima quest’anno con il volume “Voci Versate”, Casa Editrice Pagine Roma.

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