Oggi dedichiamo la rubrica all’Amore, visto che il 14 Febbraio si avvicina. “Novalis avvertiva coloro che intendessero avventurarsi nel comprendere o, addirittura, nel provare a spiegare l’amore che la sola possibile iniziazione a questo oscuro discorso era quella offerta dai poeti. Sarebbe la poesia la sola educazione sentimentale possibile, la sola porta d’entrata al mistero inaccessibile di Eros… Forse miracolo, forse lieto disonore, l’amore è sicuramente mistero. Ne conosciamo i sintomi e le crudeltà, le possibilità e il desiderio, le nostalgie e le rivoluzioni, le gioie, le infelicità e le visioni, le definizioni molteplici eppure sempre insufficienti. È “un cerchio che non si chiude mai”, secondo Ghiannis Ritsos, lava che serpeggia nei corpi e ovunque intorno a noi, che ci fa vivi e ci dà ritmo e ci sconvolge con la sua imprevedibilità. (M. Recalcati, N. Crocetti). Ecco dunque alcune poesie che abbiamo scelto dalla splendida antologia appena uscita “Non a te nudo amore” (Crocetti Editore), “poesie che abitano il nostro tempo e ci raccontano il fuoco dell’incontro, il gelo dell’assenza, la gioia di essere nell’opera del mondo, la serenità, i tormenti, la grandezza della durata, la meraviglia, l’attesa, l’essenza dell’umano, la felicità, lo stupore. E scopriamo così che il mistero indicibile dell’amore può davvero essere detto dai poeti”.
Amo in te
Amo in te
l’avventura della nave
che va verso il polo
amo in te
l’audacia dei giocatori
delle grandi scoperte
amo in te
le cose lontane
amo in te
l’impossibile
entro nei tuoi occhi
come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione
del cacciatore
per mordere
nella tua carne
amo in te
l’impossibile
ma non la disperazione.
Nazim Hikmet
Passeggiata notturna
Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci che forse
qua un lampo,
là uno sguardo
ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere
la nostra vita.
Chi si oppone perde
La sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’Eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuor di pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine.
Rainer Maria Rilke
A Lou Andreas-Salomé
Non posso ricordare.
Ma quei momenti puri
dureranno in me
come in fondo
a un vaso troppo pieno.
Non penso a te,
ma sono per amor tuo
e questo mi dà forza.
Non ti invento nei luoghi
che adesso senza te
non hanno senso.
Il tuo non esserci
è già caldo di te,
ed è più vero,
più del tuo mancarmi.
La nostalgia spesso
non distingue.
Perché cercare allora
se il tuo influsso
già sento su di me lieve
come un raggio di luna
alla finestra.
Rainer Maria Rilke
A una passante
La strada era assordante,
urlava tutt’intorno.
Esile ed alta, in lutto,
regina dolorosa
una donna passò,
con la mano fastosa
sollevando il vestito,
di trine e balze adorno.
Leggera, nelle gambe
una scultorea grazia.
Negli occhi suoi,
cielo ove s’annuncia l’uragano,
bevevo, come quello
ch’è fatto ossesso e strano,
la dolcezza che incanta,
il piacere che strazia.
Un lampo…
poi la notte!
Bellezza fuggitiva,
che con un solo sguardo
la vita m’hai ridato,
non ti vedrò più dunque
che nell’eterna riva?
Altrove, in lontananza,
e tardi, o forse mai!
Non so dove tu fuggi,
tu non sai dove vado,
io t’avrei certo amato,
e tu certo lo sai!
Charles Baudelaire
Il canto dell’ultimo incontro
Così smarrito gelava il petto,
ma andavo con passi leggeri.
Infilai nella mano destra
il guanto della sinistra.
Parevano tanti i gradini,
pure sapevo: erano solo tre!
Un fiato d’autunno tra gli aceri
invocava: “Muori con me!
Sono ingannato da un destino
triste, infido, crudele”.
Gli risposi: “Caro, caro,
anch’io. Morirò con te…”.
Questo è il canto dell’ultimo incontro.
Gettai uno sguardo alla casa buia.
Solo in stanza da letto le candele
ardevano di un lume indifferente e giallo.
Anna Achmatova
L’unica
Nella tranquillità
del suo corpo
lei aveva
una piccola sfera
di neve di color iride
Sulle spalle ella aveva
Un neo silenzioso
Un neo rosa
Involucro della sua aureola
Le sue mani
E degli archi flessuosi e canori
Frantumavano la luce
Lei cantava i minuti
Senza prendere sonno.
Paul Eluard
La curva dei tuoi occhi
fa il giro del mio cuore,
girotondo di danza
e di dolcezza,
aureola del tempo,
culla notturna e sicura,
i tuoi occhi
non m’han sempre veduto
io no so tutto
quello che ho vissuto.
Foglie di luce
e schiuma di rugiada,
canne del vento,
sorrisi odorati,
ali che rischiarano il mondo,
navi di cielo cariche
e di mare,
sorgenti dei colori,
a caccia d’ogni suono.
Profumi schiusi
da una covata d’aurore
che giace ancora
sulla paglia degli astri,
come il giorno
deriva da innocenza
intero il mondo
dai tuoi occhi puri
e il mio sangue
fluisce in quegli sguardi.
Paul Eluard
A Rina
Senza di te un albero
non sarebbe più un albero.
Nulla senza di te
sarebbe quello che è.
Giorgio Caproni
Begli amanti…
Begli amanti intrecciate
I vostri nomi sulla sabbia
Incideteli nella corteccia
O sul gesso dei muri
Testimoniate begli amanti
L’inesauribile fonte calda
Che corre verso coppie future.
Fate come i re
Che per rendersi eterni
Scelgono l’orgoglio del marmo
Se l’inchiostro sfuma
E i marmi si spezzano
Ci resterà la traccia di un bacio.
Intrecciate i vostri nomi
Come le vostre membra
Scrivete non importa dove
La gloria del momento
E il solitario sulla carta
Da parato delle camere
Decifri il furore
Dei vostri accoppiamenti.
Jean Cocteau
Porto in salvo dal freddo le parole,
curo l’ombra dell’erba,
la coltivo
alla luce notturna delle aiuole,
custodisco la casa
dove vivo,
dico piano il tuo nome,
lo conservo
per l’inverno che viene,
come un lume.
Francesco Scarabicchi