“Si dice che tutto sia destinato a finire. Che ogni vita, ogni respiro, ogni elemento dovrà prima o poi riposarsi nell’inesistenza. Credo però che ci sia qualcosa in grado di sfuggire a questa legge naturale, qualcosa che ha trovato rifugio di cuore in cuore, di secolo in secolo, di corpo in corpo: l’amore. È proprio grazie a questo sentimento che donne e uomini hanno sperato di essere ricordati dopo la loro morte. Ed è questa la loro eredità: è nell’amore che i nostri antenati si reincarnano. Tutt’oggi rimane una sensazione inspiegabile, una stretta allo stomaco che impedisce il respiro, ma che allo stesso tempo riempie i polmoni: è questa incomprensibilità dell’amore che ha spinto e continua a spingere gli uomini e le donne a scriverne, a comporre poesie, a tentare di darne una definizione in grado di trasmettere le sensazioni che regala…” (Magdalena Rosa). Ecco dunque in questi versi di oggi l’amore che coglie l’attimo, il mal d’amore, l’amore che fa fiorire.
Sic transit Amor
Domani forse
ti dimenticherò,
ma lascia che oggi
t’accarezzi;
l’ape così liba
nella rosa
e poi dispiega
le sue ali nell’aria…
Le onde azzurre
del mare
baciano per un attimo
la riva,
e il vento fragoroso
confessa il suo segreto
e trascorre…
Domani forse
mi dimenticherai,
ma lascia che oggi
t’accarezzi;
sic transit
la gloria del mondo,
sic transit
con i suoi fantasmi.
Vieni:
l’istante furtivo
sussurra dolci parole,
e di chi
giungerà domani
nessuno
conosce il nome…
Maria Eugenia Vaz Ferreira (1871-1924)
Io sono folle, folle
Io sono folle, folle,
folle di amore per te.
Io gemo di tenerezza
perché ti ho perduto.
Stamane il mattino era sì caldo
che a me dettava questa confusione,
ma io ero malata di tormento
ero malata di tua perdizione.
Ada Merini (1931-2009)
L’allodola
Dopo il bacio
dall’ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano
una tenace conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi
un santo
che placa
la vana tempesta
e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
Antonia Pozzi (1912-1938)
Se la vita è amore,
ch’essa sia benedetta!
Se la vita è amore,
ch’essa sia benedetta!
Voglio aver più vita
per amare!
Oggi sento
che mille anni
di idee non valgono
un azzurro minuto
di sentimento.
Il mio cuore s’estingueva
in una tristezza lenta.
Oggi, fior di Cupido,
s’apre alla luce.
la vita esplode
come una violenta marea,
che la mano dell’amore
ha armato.
Oggi la mia melanconia
s’avvia verso la notte,
triste e fredda,
con le sue ali spezzate;
nell’ombra lontana
essa svanisce,
come una chiazza
di dolore antico…
E tutta la mia vita canta,
bacia, ride!
E tutta la mia vita
è una bocca in fiore!
Delmira Agustini (1886-1914)