27 Novembre 2025

L’ottovolante di Porta Nuova.

Francesco Lampone
L’ottovolante di Porta Nuova.
Generato con AI

Pare che la giunta comunale di Assisi si appresti a presentare alla cittadinanza, a metà del dicembre prossimo, il progetto di imminente realizzazione di un mega ascensore a servizio del parcheggio di Porta Nuova, da lungo tempo orfano della sua peraltro brutta scala mobile. Le intenzioni sono più che commendevoli: essenzialmente, risparmiare ai turisti (con giusta attenzione a quelli con problemi di deambulazione) l’ingrata arrampicata fino ai giardinetti soprastanti; accessoriamente, farlo presto e possibilmente bene in modo da farsi pagare l’opera con i fondi dell’onnipresente PNRR, prima che questo scada come una mozzarella.

Tutto bene, parrebbe. Ma che la fretta sia cattiva consigliera è cosa nota, e verrebbe da aggiungere che il diavolo si nasconde nei dettagli se non fosse che qui il problema non sono i fronzoli, ma proprio la soluzione prescelta. Come si sia arrivati ad essa, non è dato allo stato sapere, mentre è ben noto che nessun coinvolgimento in fase progettuale è stato assicurato alla collettività di riferimento diretto, cioè gli assisani, che vengono lamentabilmente messi di fronte alla cosa (quasi) fatta.

Un comitato spontaneo, appena costituitosi, sta cercando di capirci di più e accendere un riflettore sul devastante impatto dell’opera, che non solo compromette irreparabilmente lo skyline di uno dei due principali ingressi alle città, ma stravolgerà – e non in meglio – quel che resta dei giardinetti di Porta Nuova, una più che centenaria mezzaluna verde amato luogo di ritrovo della cittadinanza, già purtroppo intaccata (vari decenni fa ormai) in nome delle supreme esigenze della circolazione stradale. Giusto per tagliare le gambe a troppo facili e strumentali obiezioni, converrà aggiungere – ad abundantiam, perché fin troppo evidente al senso comune – che altre soluzioni tecniche erano a disposizione per facilitare al massimo grado l’accesso dal parcheggio alla città, con ben minore impatto sul paesaggio storico. Si è scelta una strada diversa, della quale gli elementi caratterizzanti e insopportabili saranno una torre in ferro/vetro di cospicua altezza (25 metri?) e una lunga passerella degna di una raffineria. Controbattere che saranno in parte nascosti dal verde equivale a una confessione di lesa bellezza: excusatio non petita, accusatio manifesta. Se poi si rivelasse davvero impossibile tornare indietro dal progetto attuale, sarebbe auspicabile un soprassalto di creatività per realizzare un abbinamento perfettamente in tono: reinsediando “Le carrozzelle” al loro indimenticato sito storico, basterebbe collegare il nuovo manufatto all’ottovolante per consentire ai turisti più intraprendenti di accedere, ogni ottobre, a emozioni che non immaginavano di provare venendo ad Assisi.

Francesco Lampone

Lavora come responsabile dell’Area Legale e Relazioni Internazionali dell’Università per Stranieri di Perugia. Si occupa occasionalmente, per passione, della storia di Assisi. Ha pubblicato per le edizioni Assisi Mia, in collaborazione con Maria Luisa Pacelli, il volume: Assisi: un viaggio letterario, dove si esplora l’identità cittadina attraverso lo sguardo di cento visitatori illustri.

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