“Amare non è ragionare, non è credere, non è contrattare il possibile o azzardare l’ignoto. Amare è invocare fisicamente tutto l’essere per una goccia di vita, quale sia il sangue a irrompere o a tacere, come avviene per la morte”
L’erba, il silenzio,
il muovere dell’ombra
Soli, nel pianto tuo
della mattina,
l’erba, il silenzio,
il muovere dell’ombra
e gli steli del vento.
Il tuo sollievo
è di vederti calma
nell’attesa ch’io giunga
da lontano,
il tuo riposo
è la speranza
d’incontrarci a sera
per caso in un inverno.
Lasciarti per sparire,
per essere il tuo cielo
dove guardi
senza rimorsi,
avere il tuo rimpianto,
la tua memoria,
le tue mani vuote…
forse è più dolce piangermi
che avermi.
Sera d’estate
Ai miei giorni
la sera stanca e trafelata
con i gradini,
il muro d’erba,
il mare
e il braccio
mesto alla fronte
nel giro degli occhi
non accadrà:
presagio di madre,
il letto bianco d’estate
nella stanza aperta.
Moriva lungo il braccio
la testa avviata
sul tavolo e,
lontani,
il mare, la notte
fresca di voci,
i cocomeri rossi,
le logge aperte
alle famiglie,
sembravano cantanti
sulle ceste
fin sotto i balconi.
E m’era sonno,
a rampe dei suoi lumi,
il villaggio più alto
dietro i carri
innalzati del fieno,
come la luna
risalita ai monti
dava quiete
alle stanze,
alla memoria.
Estate a Palinuro
Estate forte e nera,
chi s’abbruna di notte
scopre a un filo di vento
il suo lumino.
Biancheggiano le rotte
ghiaie frangenti
il nero oltremarino.
Notte, sirena,
viola dell’amore goduto,
donna abbeverata
da quel filo di sete,
non c’è lingua
più dolce della quiete.
Forse è il mare
che pesca il suo chiarore,
o la barca,
incantata.
Sogno D’Estate
Trapeli un po’ di verde
il limone, il sifone,
il piccolo portone
della pensione,
trapeli il blu,
anche tu
vestita col tuo
nudo rosa,
ogni cosa amorosa.
Amore è amore
liscio alla sua foce.
Un’alpe zuccherina,
l’amore è brina.
Che sogno
averti vicina
notturna, fresca, sottovoce.