01 Maggio 2025

Quale chiesa?

Elvio Lunghi
Quale chiesa?

Ma chiedo: è così importante sapere dove si battezzavano i figli a fine Duecento ad Assisi? Con la chiesa cattedrale di Giovanni da Gubbio in costruzione, era così difficile trovare uno spazio libero dove mettere una vasca e un bicchier d’acqua? Se la mettiamo così, di spazio ce n’era fin troppo. Ma c’è un problema: la dignità del nascituro. O per dirlo con parole di un fiorentino: «Com’io al piè de la sua tomba fui, guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso, mi dimandò “Chi fuor li maggior tui?“». O nel dialetto più feriale del Tupino: «De chi fijo sè?». Perché ad Assisi a fine Duecento poteva capitare d’imbattersi nel figlio dell’imperatore, forse per questo Francesco stava sempre a di’: «Se io fossi l’imperatore vorrei che tutti mangiassero di grasso a Natale». Già, perché? Perché Costanza d’Altavilla, la fija monaca di Ruggero re di Sicilia, il figlio lo aveva messo al mondo a Jesi, sotto una tenda montata al centro del mercato, per mostrarsi subito al popolo col pupo al seno a dimostrare: «È fijo mio, chi dice che son vecchia per figliare se sbaglia!». Se ne era subito sbarazzata, dandolo in balia a Corrado di Urslingen detto «mosca in cervello», che stava sempre appresso al suo sposo, l’imperatore Enrico VI di Svevia. Così Corrado lo aveva passato alla sua sposa, una nobildonna di Nocera conosciuta quando lui era duca di Spoleto e conte di Assisi. Il piccolo Federico era nato nelle Marche per santo Stefano l’anno del Signore 1194, più giovane di Francesco di una dozzina d’anni. Solo che Pica il figlio se l’era tenuto in casa, mentre l’imperatrice lo aveva lasciato per strada, manco fosse un cane, lungo la via Flaminia che passa per Spoleto, Foligno e Nocera, in vista di Assisi. Federico se ne ricorderà nel 1240 scrivendo di Foligno ai folignati: «nel cui splendor ebbe inizio la Nostra fanciullezza e che noi veneriamo come luogo che ci nutrì». Sembra che lo battezzassero in tutta fretta ad Assisi, o almeno così dicono le carte. Ci sta! Se la balia contessa stava in rocca, dove lo battezzò il figlioccio? In cattedrale? Vabbè! Il figlio di un mercante poteva nascere anche sotto un sasso, ma a un futuro imperatore un po’ di scena no? Del resto la madre Costanza se ne fregò fin quando restò in vita l’imperatore sposo. Ma come questo morì d’improvviso a Messina, 28 settembre 1197, subito Costanza si ricordò del figlio suo, lo richiamò in Sicilia e allontanò i tedeschi di guardia al marito. Così Federico crebbe a Palermo, per strada, come un monello. Ma torniamo a monte: dove fu battezzato l’erede al trono imperiale Federico II di Svevia? In un cantiere edile? Con un fonte che è una pietra tonda, senza manco una croce, senza un rilievo, che sembra un fusto d’acqua pei muratori? Sarà!? L’alternativa è la «basilica ugoniana», la prima cattedrale di San Rufino che il vescovo Ugone fece costruire quella volta che perse il tiro alla fune col popolo per il possesso del sarcofago dove era stato per qualche tempo il corpo del santo patrono nella piana di Costano lungo il fiume Chiascio. Al posto di una «parva basilica» che risaliva al tempo dei Longobardi. Dove stava questo edificio? La cripta stà ancora sotto la facciata, la navata stà sotto il sagrato dell’odierna cattedrale. Una seconda alternativa è che Francesco e Federico fossero condotti a battesimo nella prima cattedrale di Santa Maria Maggiore: son quattro scale, non è poi tanta strada. Se non fosse che anche Santa Maria Maggiore nel XII secolo era tutta un cantiere: nel rosone di facciata si legge il nome di Giovanni e la data 1162, una pietra nell’abside fa i nomi di Francesco e del vescovo Guido. Non sono io a far confusione: è davvero un casino! Era così anche nel secolo scorso, quando la vita di san Francesco restò appannaggio di studiosi locali quasi fosse una questione privata. Alfonso Brizi nel 1910 negò a Giovanni da Gubbio il disegno della facciata. Giuseppe Abate nel 1953 rilanciò che i lavori sollecitati nel 1210 non dovessero essere di grande importanza se appena due anni dopo le ossa di san Rufino furono trasferite nella nuova cattedrale. Subito contraddetto da Arnaldo Fortini, secondo il quale la chiesa del vescovo Ugone era ancora in piedi nel 1210. Gli studiosi venuti da fuori semplicemente ignorarono il problema: Francesco fu battezzato in cattedrale, punto! Ma qual’era questa cattedrale?

Elvio Lunghi

Insegnante pensionato non ha perso il vizio di raccontare storie

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