21 Settembre 2025

Massacro a Gaza

Claudio Volpi
Massacro a Gaza
"Conseguenze della Guerra" - Rubens del 1637-1638

“A Gaza assistiamo alla catastrofe di ogni elementare principio di diritto. Ci siamo riempiti la bocca di diritti umani per generazioni, noi con i nostri valori occidentali, e qui per la prima volta assistiamo a un esercito che combatte direttamente i civili… dei civili in fuga che vengono massacrati”.  “È il crollo di ogni principio minimo di diritto, neanche di diritti umani, ma di diritto internazionale. Assistiamo a una catastrofe culturale del nostro mondo… La diversità sostanziale rispetto a tutte le violazioni dei diritti umani che si sono succedute, malgrado le nostre chiacchiere sui valori occidentali, è il venir meno di un principio che sembrava inviolabile. Anche nella sciagurata guerra in Ucraina sono due eserciti che si confrontano. Qui invece è un esercito che bombarda e massacra colonne di profughi, bambini e donne. Una guerra contro i civili: questo è un salto qualitativo pazzesco, ma ce ne vogliamo rendere conto o no?”. Queste le parole pronunciate in una trasmissione televisiva da Massimo Cacciari con la consueta passione che abbiamo ascoltato sere fa, che condividiamo una per una.

 

Le formiche della carità

Quello che accade a Gaza

ha un padre ebreo

e una madre americana.

Poi ci sono

i fratelli europei.

Una ricca famiglia colonialista.

I sindacati dei paesi europei

dovrebbero fermare

le fabbriche e gli uffici.

C’è da salvare

quel che resta di Gaza

e quel che resta di noi,

cittadini occidentali,

consumisti militanti,

opinionisti di destra

e di sinistra, tutti uniti

nell’acquario digitale.

Siamo qui,

in un mondo

che non avevamo

mai visto

e stiamo ancora

alle guerre di Sparta

e poi

all’impero dei romani

e ai fasti coloniali.

Ci vuole subito

un laccio emostatico

per fermare

l’emorragia in corso

e ci vuole

un lungo lavoro

di ogni giorno

per dare

il pane della pace

come unico cibo

alla tavola degli umani.

A Gaza

non è tutto finito.

Consideriamo

la linfa silenziosa

che fa fiorire

i limoni,

la luce involontaria

della luna,

la gatta che porta

in bocca le sue creature,

il calore della pelle

accesa dal desiderio.

Tutto questo

è più forte

dei missili

e delle bombe.

Chi stringe

in assedio Gaza

stringe lo spazio umano.

Niente è inutile

nella nostra obiezione

all’orrore,

anche la più breve,

occasionale gentilezza.

Servono

le formiche della carità

per non disperdere

neppure una briciola

della nostra

residua umanità.

Franco Arminio

 

Alle fronde dei salici

E come potevamo noi cantare

con il piede straniero sopra il cuore,

tra i morti abbandonati nelle piazze

sull’erba dura di ghiaccio, al lamento

d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero

della madre che andava incontro al figlio

crocifisso sul palo del telegrafo

alle fronde dei salici, per voto

anche le nostre cetre erano appese,

oscillavano lievi al triste vento.

                                   Salvatore Quasimodo

Claudio Volpi

Nato ad Assisi, dove vive e lavora. Laureato in Lettere Moderne, si occupa di Arte e Antiquariato, ha una Galleria D’Arte nel centro storico della città. Dagli anni ottanta ha pubblicato diverse raccolte di poesie, l’ultima quest’anno con il volume “Voci Versate”, Casa Editrice Pagine Roma.

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