“A Gaza assistiamo alla catastrofe di ogni elementare principio di diritto. Ci siamo riempiti la bocca di diritti umani per generazioni, noi con i nostri valori occidentali, e qui per la prima volta assistiamo a un esercito che combatte direttamente i civili… dei civili in fuga che vengono massacrati”. “È il crollo di ogni principio minimo di diritto, neanche di diritti umani, ma di diritto internazionale. Assistiamo a una catastrofe culturale del nostro mondo… La diversità sostanziale rispetto a tutte le violazioni dei diritti umani che si sono succedute, malgrado le nostre chiacchiere sui valori occidentali, è il venir meno di un principio che sembrava inviolabile. Anche nella sciagurata guerra in Ucraina sono due eserciti che si confrontano. Qui invece è un esercito che bombarda e massacra colonne di profughi, bambini e donne. Una guerra contro i civili: questo è un salto qualitativo pazzesco, ma ce ne vogliamo rendere conto o no?”. Queste le parole pronunciate in una trasmissione televisiva da Massimo Cacciari con la consueta passione che abbiamo ascoltato sere fa, che condividiamo una per una.
Le formiche della carità
Quello che accade a Gaza
ha un padre ebreo
e una madre americana.
Poi ci sono
i fratelli europei.
Una ricca famiglia colonialista.
I sindacati dei paesi europei
dovrebbero fermare
le fabbriche e gli uffici.
C’è da salvare
quel che resta di Gaza
e quel che resta di noi,
cittadini occidentali,
consumisti militanti,
opinionisti di destra
e di sinistra, tutti uniti
nell’acquario digitale.
Siamo qui,
in un mondo
che non avevamo
mai visto
e stiamo ancora
alle guerre di Sparta
e poi
all’impero dei romani
e ai fasti coloniali.
Ci vuole subito
un laccio emostatico
per fermare
l’emorragia in corso
e ci vuole
un lungo lavoro
di ogni giorno
per dare
il pane della pace
come unico cibo
alla tavola degli umani.
A Gaza
non è tutto finito.
Consideriamo
la linfa silenziosa
che fa fiorire
i limoni,
la luce involontaria
della luna,
la gatta che porta
in bocca le sue creature,
il calore della pelle
accesa dal desiderio.
Tutto questo
è più forte
dei missili
e delle bombe.
Chi stringe
in assedio Gaza
stringe lo spazio umano.
Niente è inutile
nella nostra obiezione
all’orrore,
anche la più breve,
occasionale gentilezza.
Servono
le formiche della carità
per non disperdere
neppure una briciola
della nostra
residua umanità.
Franco Arminio
Alle fronde dei salici
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
tra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo
alle fronde dei salici, per voto
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Salvatore Quasimodo