In questo ultima puntata della rassegna sull’attività artistica di Claudio Carli proponiamo alcuni lavori del primo periodo, quando era ancora studente.
All’istituto d’Arte di Perugia incontra, fra gli insegnanti, Luigi Frappi, ritenuto dallo stesso Claudio uno dei suoi maestri.
Nel 1964 una delle sue prime uscite pubbliche: il Concorso di pittura estemporanea della Madonna dell’Olivo, organizzato da Shelley Ciabattini. Merita un premio e l’attenzione di Gemma Fortini. In una recensione pubblicata su «La Nazione», la scrittrice mentre lamenta la generale alterazione dei “colori di Assisi” da parte dei più giovani artisti, di Claudio scrive che: «raccoglie di Assisi una via che generalmente viene raffigurata piena di sole e di armonica bellezza, fosca di grigi, che sono tuttavia di straordinario effetto».
Negli anni 1965, 1966, 1968 mostre personali alla Sala delle Logge nel Palazzo comunale di Assisi .
Dal 1966 frequenta la Facoltà di architettura all’Università di Firenze.
Quando una persona se ne va lascia sempre un vuoto. Di solito “incolmabile”.
Ed è vero. Soprattutto per i suoi cari, per gli amici, per chi gli ha voluto bene e ne ha condiviso storie e momenti della vita.
Quando è morto Claudio Carli abbiamo percepito che questo sprofondo riguardava davvero tutta una comunità cittadina e forse più. Perché gli artisti hanno la capacità, come i poeti, di rendere l’oggetto artistico depositario di emozioni e lirica.
Questa lunga rassegna del lavoro di Claudio Carli, che abbiamo pubblicato ogni sabato dal 1 maggio 2021, ci ha consentito, seppure parzialmente, di rendere merito alla figura dell’artista e dell’uomo. Perché – come abbiamo scritto più volte – l’uomo si è raccontato attraverso la creatività, attraverso di essa ha comunicato il suo mondo e al suo mondo.
La connessione costante e mai banale con la sua gente è stata caratteristica decisiva del lavoro artistico di Carli. Le sue performance migliori, probabilmente, sono state quelle in cui si è divertito stando in mezzo alle persone e perché con le sue opere è riuscito a rendere partecipe chi gli stava intorno.
È vero, come scrive il filosofo, che ogni vita umana è un’opera d’arte, ma diventa un capolavoro se ti riesce di raccontarla attraverso il talento dell’arte.
A Claudio riconosciamo questo merito ed è anche per ciò che abbiamo deciso, con la redazione di Assisi Mia, di dedicargli questo lungo racconto a puntate. Ritenevamo che sarebbe stato gradito ai tantissimi che apprezzavano l’uomo e l’artista, ma anche ai più giovani, che lo conoscevano di meno. La decisione di cominciare l’excursus dalle opere dell’ultimo periodo per concluderlo con quelle più lontane nel tempo aveva anche questa finalità, cioè prendere per mano chi aveva cominciato ad apprezzarlo di recente per poi portarlo fino alle origini del suo impegno artistico.
Ringraziamo le tante persone che ci hanno fornito materiale. Abbiamo trascurato la notevole produzione dedicata da Carli al Calendimaggio: bozzetti, vignette, disegni, dipinti, pale, nella speranza che la Parte de Sopra, insieme all’Ente Calendimaggio, trovi occasione per darne adeguata rilevanza in un contesto strutturato quale potrebbe essere una mostra.