Chiudiamo oggi con queste domeniche dedicate a Giuseppe Conte.
Ed eccomi, mia vita.
Ed eccomi, mia vita
ad offrirti la resa
nessuna meta raggiunta
e quanta passione spesa
per te, per te che corri
cavalla e voli allodola
per te castello di sabbia
cui la risacca smussa
gli angoli e poi scioglie
le fondamenta,
per te miraggio-tormenta,
deserto-mare.
Oh vita
dimmi cosa mi resta
io alzo la bandiera
bianca di chi non vuole
più combattere: la vera
vittoria sarà la pace
la caduta delle illusioni
-fiammeggianti squadroni
che mi hanno sin qui saccheggiato.
Sono solo, ferito, lontano.
Dimmi cosa mi resta.
Di dolore. Di festa.
Eppure ti amo ancora
Oh vita, te ne prego
abbi con me la mano
leggera.
Non accanirti contro
chi ti ha amato
tanto e senza ragione,
come sempre
chi ama amare deve.
D’ora in avanti
scendi neve
sui miei capelli
già bianchi
e come il vento l’erba
accarezza i miei fianchi.
Lascia che si rimargino
tutte quelle ferite
che tu mi hai procurato
e non aprirne di nuove.
Poiché fa presto sera,
tu leggera, leggera
abbi con me la mano.
Vedi in che stato sono.
Eppure ti amo ancora.
Eppure ti perdono.