09 Febbraio 2022

§5 – Frammenti di un uomo invisibile

Fabrizio Sferra
§5 – Frammenti di un uomo invisibile

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Fabrizio Sferra, musicistaRoma

Ciao Antonio,
quando Ramberto mi ha detto della tua umana dipartita e mi ha chiesto se volessi scrivere un pensiero che ti riguardasse, immediatamente sono salite alla mente tante suggestioni e quindi riflessioni, alle quali stavo cercando di dare forma.
Ma poi il pudore mi ha preso, pudore soprattutto nei confronti di chi ti ha vissuto tanto, chi ti ha abitato per anni, nella vostra ‘pazza’ Umbria. Così ho fatto uno sforzo cercando di andare a recuperare percezioni e sentimenti che potevo provare allora, ‘bambino’ inesperto e timido a dispetto dell’età, e non filtrati da consapevolezze maturate nel tempo, io che so così poco di te.
E ti ritrovo davanti a me con la tua bellezza; bellezza del fisico, virata al buffo, bellezza dell’intelletto, dello spirito. Così onestamente ti vedevo, come fossi un montanaro solitario, uno scalatore del pensiero. E il disagio e la sofferenza che coglievo in trasparenza, accoglievano la fatica e il disagio che provavo nella vita, ma li portavano in un territorio di leggerezza straordinaria, financo di allegria profonda, di Gioia, di speranza.
Un maestro con le vesti di un fanciullo sempre meravigliato. In una parola ci hai donato la Grazia, l’infinita Grazia di cui eri pervaso, senza volere nulla in cambio. Me la porto dentro, me ne hai fatto dono, nonostante i pochi momenti, paragonati all’umano tempo di una vita, in cui ho avuto il privilegio di stare con te. E ti ringrazio per questo. Con tutti i limiti dell’umana esistenza, so che stai bene, che sei tornato a casa. E spero tanto di poterti incontrare ancora. Grazie


Fabrizio Sferra

Musicista - Roma

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