07 Luglio 2021

Seguire i soldi: Eugubea regina di Cipro o Giovanni re di Gerusalemme?

Elvio Lunghi
Seguire i soldi: Eugubea regina di Cipro o Giovanni re di Gerusalemme?

Stemmi di papi e ritratti d’imperatori, ma i soldi veri per San Francesco di Assisi chi li ha dati e da dove vengono? Un nome ci viene fornito nel 1509 dall’autore di un inventario dei defunti sepolti in chiesa, riguardo al grande monumento funebre posto al centro del nartece d’ingresso:

Nel mezzo della ecclesia avanti la porta sta il corpo della Regina de Cipro quale portò et dette alla ditta ecclesia quaranta milia scuti et il vaso dell’acqua benedetta il quale sta nella intrata della ecclesia da una banda.
            Questa notizia un po’ originale vola veloce di bocca in bocca, e fu così che arrivò alle orecchie di Giorgio Vasari, biografo di architetti scultori e pittori e padre fondatore della storia dell’arte italiana, che la spese nel 1568 scrivendo di “Fuccio, architetto e scultore fiorentino; il quale fece nella chiesa di San Francesco d’Ascesi, di marmo, la sepoltura della regina di Cipri con molte figure, ed il ritratto di lei particolarmente a sedere sopra un leone per dimostrare la fortezza dell’animo di lei, la quale dopo la morte sua lasciò gran numero di denari, perché si desse a quella fabbrica fine”.
            Vasari deve aver sentito parlare di questa regina di Cipro visitando Assisi nel 1563, verosimilmente da fra Ludovico da Pietralunga che era uso accompagnare i forestieri e che ci ha lasciato un quadernetto di appunti pieno di notizie e descrizioni, dove si parla di questa Eugubea, nobildonna originaria di Venezia e divenuta regina di Cipro, che per assolvere un voto aveva lasciato scritto di voler essere sepolta nella chiesa di Assisi:

Circa le cose nottabile che se ricerca a sapere, over che conviene e apartiene, devete sapere, al mezzo della ditta entrata della chiesa, che viene a essere il capo della chiesa, voltandosi però con le spalle alla sepoltura di San Francesco, nella facciata vi è uno assai bello sepulcro della regina Eugubea, quale fu cioè una venitiana, qual era regina di Cipro, il quale regno è nello ierosolomitano verso levante, che si trova quando se va in Ierusalem il detto regno. La quale essendo vessata, percossa da una infirmità, fece voto, se per la prece di San Francesco fusse, overo se lei guariva, de venire personalmente a visitare la sepoltura et chiesa di San Francesco. Inmaginandosi che cosa lei dovesse portare che fusse necessario et bisogno [al] convento et ancor atto per la chi[e]sa, lei se immaginò, et cusì determinò de portare per ellemosina et dare per la fabrica della chiesa over convento doi cento milia ducati, et quel già ditto vaso o sopra ditto vaso di porfido di assai bona grandezza, come ò detto di sopra, al quale manca solo il piede; et ora cioè adesse serve per pilo della acqua benedetta, et cusì ha servito sempre da che fu portato, et per la sua antichità e bellezza et pregio è parso di non mutarlo mai, et è cosa amiranda a ogni risguardante di ingegno.

            Con un nome e una patria il mistero dell’origine dei soldi parrebbe risolto, se non fosse che di questa Eugubea, nobildonna veneziana regina di Cipro, non si sa altro, mentre al contrario Giuseppe Abate s’imbatté nel 1956 nella notizia di una professione religiosa avvenuta nell’agosto 1418 nei pressi del sepolcro dell’Imperatore di Costantinopoli. Non una donna ma un uomo vi sarebbe sepolto, come dimostra il ritratto del defunto che vi compare, e per di più re di Gerusalemme e non di Cipro, come indicano le croci potenziate presenti negli scudi. Tra i tanti nomi proposti il più attendibile resta quello di Giovanni di Brienne, suocero di Federico II di Svevia che ne aveva sposato la figlia Isabella erede al trono imperiale, noto a Francesco di Assisi che lo aveva incontrato a Damietta in Egitto, presente ad Assisi alla solenne canonizzazione di san Francesco nel luglio 1228 e il giorno dopo alla fondazione della chiesa sepolcrale per mano di Gregorio IX. Giovanni di Brienne aveva lasciato detto di voler essere sepolto accanto a Francesco nella chiesa di Assisi, e l’inventario del 1509 ne indica la tomba in capo alla navata. Il grande monumento funebre fu fatto fare da Nicolò IV alla caduta di San Giovanni d’Acri nel 1291, come a dire io vado ad Assisi, ma voi non dimenticate la tomba di Cristo a Gerusalemme.

Rubeus, Assisi, S. Francesco, tomba di Giovanni di Brienne, part. re sul leone

           La tomba c’è ancora e c’è anche il grande vaso di porfido un tempo colmo di monete d’oro che la regina Eugubea, vale a dire re Giovanni, avrebbe donato ai frati. Sembra che re Giovanni non fosse particolarmente ricco, però con la quarta crociata del 1204, quando i crociati s’impossessarono di Costantinopoli per fare un piacere ai veneziani, ebbe tra le mani un Impero Bizantino da spolpare, e sembra inoltre che fosse alto e aitante e magari gli venne facile convincere una o più ricche vedove – il fascino francese! – a fare cospicue donazioni, facendo passare la raccolta per farina del suo sacco: avanti donne, date oro per Assisi.

Elvio Lunghi

Parlo di storia dell’arte agli studenti stranieri di Perugia.

Seguici

www.assisimia.it si avvale dell'utilizzo di alcuni cookie per offrirti un'esperienza di navigazione migliore se vuoi saperne di più clicca qui [cliccando fuori da questo banner acconsenti all'uso dei cookie]