Abbiamo intercettato e afferrato nell’aria questa riflessione: “…Quando uno è felice non dovrebbe parlare, da felici non si dicono cose intelligenti, si è solo felici, c’è uno stato di incanto e l’incantesimo non prevede l’intelligenza” (Paolo Sorrentino).
Ode al giorno felice.
Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo
angolino del cuore.
Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell’erba
nelle praterie,
sento la pelle
come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,
gli uccelli in cima,
il mare come un anello
intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Tu al mio fianco sulla sabbia,
sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia,
il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca
e sulla sabbia essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri,
essere felici perché
tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice,
io e basta,
con o senza tutti,
essere felice con l’erba
e la sabbia
essere felice
con l’aria e la terra,
essere felice con te,
con la tua bocca,
essere felice.
Pablo Neruda