15 Dicembre 2023

Emozioni da Sasso Piano – 1

Giuseppe Bambini
Emozioni da Sasso Piano – 1

Tra oliveti ben curati, alberi da frutto, boschi, panorama su tetti e campanili di Bettona, in in una ridente casa incastonata nel verde che sembra il rifugio degli gnomi, vive Claudio, “il Custode di Sasso Piano”, condividendo il tutto con Annett, moglie e compagna di vita.

Almeno una volta al mese Claudio se ne va a camminare sul Sacro Subasio e sistematicamente passa per la Croce di Sasso Piano alla quale è particolarmente legato, (vedi su Assisi Mia “Il Custode di Sasso Piano”), controlla il volumetto all’interno della cassettina metallica, lo sostituisce con uno nuovo quando è completo e lo custodisce nella sua biblioteca domestica.

Attualmente sono 23 le agende che coprono un periodo che va dal gennaio 2010 al febbraio 2023.

Rappresentano una singolare fonte di informazioni, sensazioni, emozioni, stati d’animo, pensieri in libertà che turisti, escursionisti, sognatori lasciano tra le pagine di quelle vecchie agende che, una volta riempite di “pensierini”, diventano autentici “Libri dei Viandanti”.

In genere lasciano data, nome e provenienza; quasi la metà sono in lingua straniera, la gran parte in tedesco di camminatori dalla germania e dall’austria.

A seguire frasi in inglesi di persone o gruppi provenienti da paesi anglofoni – inclusi Australia e Nuova Zelanda – ma anche da nazioni del Nord Europa: polacchi, scandinavi, danesi, olandesi che spesso preferiscono l’inglese al loro idioma nazionale.

Con i francesi questo non succede, lasciano i loro scritti rigorosamente in francese, così pure spagnoli e sudamericani, tutto in castigliano.

Poi qualcosa in alfabeto cirillico e armeno, qualcosina pure con ideogrammi.

Ma su tutto, aldilà dell’idioma e dell’alfabeto, domina un filo conduttore: la sacralità del nostro monte.

Il 1° “Libro dei Viandanti” copre un arco temporale che va da gennaio 2010 a febbraio 2011, vediamone alcuni scritti.

“Questa montagna è ben più grande e imponente di quanto raccontino i suoi 1290 metri.

È qui l’ombelico, il polo magnetico che nei secoli ha caratterizzato l’idea di nazione, il luogo dove hanno preso forma il paesaggio, la lingua, la spiritualità di un Paese in via di costruzione” 

Paolo Paci  “Il respiro delle montagne”  Milano 2016

Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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