05 Febbraio 2022

§3 – Frammenti di un uomo invisibile

Eugenio Allegri
§3 – Frammenti di un uomo invisibile

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Eugenio Allegri, attore e registaTorino

Quella mattina, di un po’ di anni fa ormai, ed eravamo ad Assisi, Ramberto Ciammarughi mi disse più o meno così: “Questa sera a cena da me ci sarà anche un mio amico che devi assolutamente conoscere…è una persona stupenda, fantastica…un amico vero…vedrai, rimarrai colpito”. Gli chiesi quale fosse il suo nome. Dopo qualche indugio Ramberto mi rispose che si chiamava Antonio, ma che per tutti era “Il Professore”. Bene, la cosa accadde veramente e quella sera stessa incontrai per la prima volta colui che al secolo si chiamava Antonio Michettoni, ma il suo cognome lo scoprii molto tempo dopo, perché lui era e rimase sempre “Il Professore”. E come quella prima volta, dopo che ci salutammo alla fine di quella cena in quella sera felice, io restai per ripetuti momenti nei giorni successivi col pensiero rivolto a quell’uomo; alto, dritto, con un viso bello e scolpito, con una voce quasi elettrica che nascondeva forse altri mondi di provenienza, che mentre ascoltava gli altri e lo guardavi capivi che la sua mente nel frattempo sfogliava in lettura istantanea qualche decina di migliaia di pagine e probabilmente qualche centinaia di migliaia di vocaboli che di lì a poco sarebbero stati ricostruiti in una sintesi di colte e fulminanti battute spesso di un’ironia implacabile e dolce, spesso esilaranti; dicevo, così come avvenne quella prima volta, ogni altra volta che lo incontrai e ci salutammo alla fine, mi accadde sempre di ritrovarmi in quello stato di onde successive che approdavano a quella spiaggia di purezza e innocenza sino a raggiungere quel bagnasciuga di sapienza, con un languore senza limiti, ahimè senza saggezza, intendo quella prudente, quella che ti preserva dal male, cosa di cui Antonio credo non conoscesse l’esistenza, sicuramente non in lui, ma forse neppure negli altri. E buon per lui che i suoi veri amici lo amassero e basta, senza calcoli e senza tornaconto.
E ora che, dopo un’ultima cena, questa volta per tutti assai triste, Antonio ha salutato tutti e come un Cristo povero e sconsolato si sarà avviato in quel suo mondo infinito, io, come un battello in balia delle onde, so che ogni qualvolta perderò la rotta della bellezza degli uomini che nonostante tutto vivono sulla terra, potrò approdare a lui, a cercarlo sulla terra. E come dice il poeta: “… Esistono due metalli che allungano la vita e concendono, a volte la felicità. Non sono nè l’oro, nè l’argento, nè cosa che gli somigli. So solo che esistono“ 
Grazie Ramberto, per avermi fatto conoscere Antonio. Grazie Antonio, grazie Professore, grazie per sempre.

Eugenio Allegri

Attore e regista - Torino

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