Quando la generosa avventura editoriale (ormai) di lungo corso di Assisi Mia è stata costretta, all’inizio della primavera 2020, dal confinamento antivirus a traslocare dalla carta all’immaterialità della rete, l’operazione si è dimostrata inattesamente galvanizzante.
Uno dei suoi primi frutti è stato l’avvio, dapprima timido e man mano più baldanzoso, di una rubrica: Vedi alla voce… Il titolo è stato ripreso da una vecchia trasmissione di Rai Radio3, che come molte altre cose belle è stata cancellata da tempo, con il proponimento di scegliere di volta in volta una parola in sintonia con il momento presente, evocandone l’etimologia (esercizio sempre stimolante) e ricavando qualche suggestione.
È poi accaduto che l’attualità, quella del Covid 19, si sia imposta da sé, monopolizzando le prime due o tre voci. Tanto è parso difficile sottrarsi a questo magnetismo che è nata l’ambizione di provare a montare su questo tema un abbecedario di 21 lettere, quelle dell’italiano in senso stretto, da pubblicare con cadenza giornaliera.
Il risultato è il lavoro di sette assisani che sono, anche e soprattutto, un gruppo di amici di più o meno lunga data. Tutti insieme (ma solo una di loro, che sapeva e poteva farlo, ha curato tutte le etimologie) hanno composto così questo Abbecedario del virus ad uso degli assisani, che viene ora pubblicato a stampa in edizione privata e limitata per sottrarlo alle incertezze immateriali del digitale. A loro si è unito, quasi subito, un altro amico che ha arricchito la proposta attraverso un consiglio musicale strettamente ispirato dalla parola del giorno: una piccola colonna sonora sempre pertinente e stimolante, che in rete poteva essere ascoltata e qui può essere solo richiamata con la sua breve presentazione.
I lettori che verranno troveranno in queste pagine un catalogo rigorosamente non ragionato, ma sempre ragionante, di vizi e virtù assisane, declinato all’ombra dell’epidemia incombente. L’auspicio è che, come il vino buono, questo opuscolo invecchi bene.
Francesco Lampone