Quello delle occasioni mancate (che quando sono irrecuperabili diventano addirittura perdute) è un terreno di discussione più che scivoloso, certamente quando si parla di persone e ancor più quando si parla di collettività, data l’inevitabile – e proficua – molteplicità di punti di vista fra i suoi componenti. La varietà dei 21 autori di questo Abbecedario varrà, si spera, a temperare questo inconveniente, magari generando qualche salutare contraddizione interna. Il piccolo catalogo delle occasioni mancate dalla città di Assisi che ne risulta è lontano quindi da ambizioni di esaustività, ma non è privo di un suo senso interno, evidente in qualche misura nella scelta delle parole come anche nello svolgimento delle voci. Due domande si rincorrono sullo sfondo: è questa la città che volevamo? Era possibile che le cose andassero diversamente? Le risposte degli autori sono, costantemente e rispettivamente, un No e un Sì. I lettori decideranno all’occasione.
A questi dubbi si affianca la certezza del solido, consueto contributo etimologico di Carla Gambacorta, mentre per la prima volta le suggestioni sonore a commento delle voci dell’abbecedario si devono alle private passioni musicali di un giornalista assisano, Diego Aristei.
Francesco Lampone & Carlo Cianetti