C’è molta commozione, in questo Abbecedario che racconta un’Assisi infestata da torme di ragazzini, affannati a rincorrere e calciare palloni rimediati in improbabili campi di gioco. E molto rimpianto, anche. Il calcio di strada non esiste quasi più, e non solo ad Assisi, ormai irreggimentato e monetizzato in luoghi deputati; ma intanto ad Assisi sono quasi scomparsi – insieme agli abitanti – anche i ragazzini.
Certo, tutta Italia, fino a qualche decennio fa, giocava a calcio ovunque; ma ciascuno lo faceva un po’ a modo suo, e quello che qui si racconta è il modo assisano, evocandone più o meno scopertamente le regole (ovviamente) non scritte, i personaggi, il lessico: un grumo di ricordi destinato altrimenti a sciogliersi nell’oblìo, perché raramente condiviso. Il risultato è un Abbecedario inevitabilmente generazionale e connotato nel genere (maschile), ma i cui tratti nostalgici hanno anche l’ambizione di stimolare criticamente il presente.
I 21 assisani protagonisti di questa ricerca del tempo perduto possono fortunatamente contare sul consolidato appoggio di Carla Gambacorta, valente redattrice delle note etimologiche alle 21 voci. E nelle suggestioni musicali di Eugenio Pacelli i lettori troveranno altrettanta passione e audacia di quanta ne serviva per atterrare in rovesciata su un fondo di breccia.
Francesco Lampone