15 Febbraio 2021

Rimasti

Ettore Anselmo
Rimasti

Tra tutti coloro che nel corso del tempo hanno varcato la soglia del Convitto Nazionale di Assisi per esservi ospitati come convittori, solo alcuni sono rimasti nella città in cui avevano studiato per più anni.  Sono rimasti perché Assisi è diventata il centro dei loro affetti, o perché scelta come sede della loro vita.
Nel tempo si è realizzata una compenetrazione tra la città ed il Convitto Nazionale, cementando una tradizione di educazione e sentimento. Coloro che sono rimasti, quasi a voler compensare il sacrificio affettivo vissuto, per il distacco dalla famiglia e dagli affetti più cari, hanno amato e continuano ad amare la città di Assisi con grande intensità e partecipazione.
Anche quelli, tra gli ex convittori, che non sono fisicamente in Assisi, sono rimasti idealmente in questa città. Qualunque sia il loro posto, dovunque essi si trovino per espletare la loro attività professionale guardano ad Assisi, che è un faro: chi guarda al faro non può smarrire la rotta.
Assisi è un cuore: chi si avvicina a questi palpiti non può restare deluso. I giovani che hanno passato tra le mura del Convitto gli anni spensierati della giovinezza, che nei cortili chiassosi e nelle aule scolastiche sono cresciuti, tutti questi giovani sono stati riscaldati da questo cuore, sono stati guidati da questo faro. Si volgono indietro e guardano, e, guardando, pensano. Un’onda di ricordi affiora alla memoria, un cumulo di nostalgiche reminiscenze farà forse velare gli occhi. Troppo hanno amato questa città e troppo sono stati amati perché possano dimenticare. Ed è stato a sancire questa unione che nel settembre del 1970 Aldo Rimassa, allora Presidente dell’Associazione ex convittori, fu insignito della cittadinanza onoraria dal Comune di Assisi per il suo attaccamento alla città serafica.

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Rimasti, participio passato di rimanere, è dal latino remanere, verbo formato dal prefisso iterativo re– con valore rafforzativo e manere ‘restare’, probabilmente dalla radice indoeuropea man– ‘pensare’, forse per il nesso esistente tra lo stare, tra l’immobilità e il pensiero, la meditazione, il riflettere.

Suggerimento musicale a cura di Franco Rossetti e Claudia Rossetti

La tendenza sarebbe di ritornare al punto di partenza appena finito il ciclo, ma in alcuni casi, e ne conosciamo diversi, qualcuno è rimasto, quando c’era un buon motivo per rimanere.

Ascolto:  Anna e MarcoLucio Dalla, 1979

Ettore Anselmo

Giunto, bambino di 10 anni, dalla Calabria al Convitto Nazionale, ho fatto poi di Assisi la casa della mia famiglia. Sono rimasto per sempre legato al “Principe di Napoli”, entrando perfino nel suo CdA (’96-’99) e presiedendo l’Associazione ex Convittori (’99-’06). Avvocato, svolgo le mie funzioni per l’INAIL.

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