05 Gennaio 2023

La mia Chiara ribelle

Paolo Mirti
La mia Chiara ribelle

La regista Susanna Nicchiarelli racconta il suo film su Santa Chiara da poco uscito nelle sale

“ Questo su Santa Chiara è un film a cui tengo moltissimo e che mi ha coinvolto davvero tanto. Me sono accorta al montaggio quando ogni volta che rivedevo il finale non riuscivo a trattenere le lacrime”.

 Susanna Nicchiarelli, regista del film Chiara uscito da poco nelle sale con un’ottima accoglienza da parte di pubblico e critica, è ospite di un incontro organizzato dal cinema Gabbiano di Senigallia ed al termine della proiezione ci racconta i motivi che l’hanno condotta a realizzare un film sulla santa di Assisi.

Ricordo con emozione il giorno in cui da bambina ho visto il film su San Francesco di Franco Zeffirelli. Francesco è un personaggio davvero affascinante, così come straordinaria è la figura di Chiara che è stata però poche volte raccontata in tutta la sua dimensione umana e spirituale. Si è preferito spesso presentarla come un santino, come una personalità in tono minore rispetto a Francesco ed invece Chiara ha intrapreso lo stesso percorso spirituale ed umano di Santo Francesco dovendo però affrontare il doppio delle difficoltà in quanto donna”.

Il grande merito del film della Nicchiarelli, impreziosito dalla consulenza storica di Chiara Frugoni e dall’intensa interpretazione di Margherita Mazzucco, è stato quello di rappresentare la grande energia , la passione giovanile e lo spirito ribelle di una ragazza che cambia radicalmente la propria vita per inseguire il suo sogno: quello di abbracciare la povertà  e di fondare una comunità di sorelle nella quale scompaiano le gerarchie. Una ragazza coraggiosa che per restare fedele a questo progetto di vita non esita a sfidare le regole di una società e di una chiesa interamente declinate al maschile.

“Io volevo solo  aiutare i poveri e non diventare una santa che incute soggezione e paura” rivela Chiara abbracciando Francesco in una delle scene più poetiche del film. Anche la straordinaria musica dell’anonima frottolista contribuisce a restituire questo grande fermento ed a favorire quella contaminazione di generi e linguaggi che rappresenta uno dei meriti principali di questo film.

Ho respirato sin da bambina attraverso mio fratello di dodici anni più grande di me- racconta Susanna Nicchiarelli- lo spirito della lotta e della contestazione nei confronti della società. Sia Chiara che Francesco furono dei grandi innovatori ed accostandoci a loro veniamo in contatto con l’idea di radicalità che hanno testimoniato e facciamo i conti con la loro capacità di confrontarsi con altre idee rimanendo però fermi nella difesa di valori che considerano non negoziabili. Così Chiara nel difficile confronto con il Papa che non riusciva nemmeno a concepire una Regola religiosa scritta da una donna  decide di accettare per il suo ordine la clausura a patto però di ottenere il riconoscimento del valore fondamentale al quale aveva consacrato l’esistenza: la povertà”.

Emerge con intensità nel film la particolarità delle figure di Francesco e Chiara che scelgono di innovare in profondità la corrotta Chiesa del tempo senza mai però porsi al di fuori dell’Istituzione. “Quando in una scena– spiega la regista- Chiara va da Francesco e lo critica per aver ceduto alle pressioni del Papa e delle gerarchie ecclesiastiche rinunciando alla purezza  della sua prima regola ed accettandone una diversa assai poco fedele al messaggio originario il santo le risponde: “avrei dovuto comportarmi come un uomo potente? No Chiara non me va”.

Ecco in questa risposta sta tutta la forza di Francesco che non intende accettare la logica della contrapposizione, non vuole sostituire la vecchia gerarchia con una nuova gerarchia e che sceglie piuttosto di operare sul terreno della testimonianza, una testimonianza che è ancora attuale e che continua ad interrogarci”.

Paolo Mirti

Giornalista pubblicista è dirigente dell’area cultura del Comune di Senigallia. Nel 2007 ha pubblicato per Giuntina Editrice il romanzo storico “La Società delle Mandorle”. Nel 2016 ha curato per la Claudio Ciabochi editore la guida Assisi nascosta, camminando per la città di San Francesco.

Seguici

www.assisimia.it si avvale dell'utilizzo di alcuni cookie per offrirti un'esperienza di navigazione migliore se vuoi saperne di più clicca qui [cliccando fuori da questo banner acconsenti all'uso dei cookie]