Attirare un turismo di qualità passa innanzi tutto per l’aeroporto San Francesco di Assisi e per i suoi collegamenti intermodali, infrastruttura strategica per l’Umbria e in modo significativo per Assisi che da sola attrae il 25 per cento dei visitatori. Crediamo fortemente nell’aeroporto tanto è vero che abbiamo deciso di aumentare le quote del Comune nella Sase, la società che gestisce lo scalo. Poi, vogliamo che chi viene ad Assisi trovi un’offerta di livello anche nelle strutture ricettive e nel potenziamento e riqualificazione dei servizi. Tra i segmenti da prediligere il turismo sostenibile, naturalistico e slow, i cammini, il bike e il turismo esperienziale per permettere ai turisti di godere della bellezza di tutto il territorio.
Riprendere contatti con realtà importanti quali Università d’arte, architettura, storia, teologia, ecc., approntando programmi in linea con i valori tradizionali di Assisi e organizzare semestri accademici ad Assisi (il Convitto e il Pincio potrebbero essere benissimo il Campus); a livello musicale chiamare artisti di livello che oltre al concerto grande finale si fermino per fornire una loro cessione culturale, facendo delle master classes di minimo due – tre giorni, massimo 10-15 giorni, dove alla fine gli studenti si esibiscono nelle varie piazze e piazzette di Assisi. Aeroporto di San Francesco: fare grande pubblicità con i tour operator delle città che volano da e per.
Innanzitutto dotarsi di una strategia turistica che individui finalità e percorsi. Servono esperti del settore. Assisi non può essere la Las Vegas della spiritualità.
Lavorare per un turismo dei convegni che trova in una città con la storia e l’immagine di Assisi una fortissima capacità di attrazione. Bisogna inoltre rendere più bella ed accogliente la città e questo è compito innanzitutto dei commercianti che devono assolutamente migliorare i luoghi di vendita e la qualità dei prodotti, maggiore cortesia.
Rendere vivibile Assisi ai turisti chiudendo il traffico nei luoghi più frequentati.
L’aeroporto San Francesco, visto come è stato gestito e quanto è costato alla Collettività, forse è meglio depotenziarlo.
Farò elaborare subito un piano strategico del turismo con una visione pluriennale: sia in vista dei due prossimi grandi appuntamenti – l’anno giubilare e l’ottocentenario della morte di San Francesco – sia guardando ai prossimi decenni. Ma bisogna farlo subito, non a fine mandato. Assisi va valorizzata per tutta la sua storia secolare: dal patrimonio romano a quello medievale, cristiano e francescano, a quello dei secoli successivi, compresi i castelli, i cammini e le frazioni. Senza dimenticare la produzione enogastronomica. Per l’aeroporto serve una sinergia con la Regione, che sta facendo investimenti importanti e una strategia di rilancio, così come collegamenti diretti con Assisi e Santa Maria.
Creeremo un turismo continuativo dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno attraverso politiche volte a valorizzare tutto il Patrimonio di Assisi e frazioni promuovendo le bellezze locali a livello nazionale ed internazionale attraverso campagne pubblicitarie sulla stampa, con sponsorizzazioni giornaliere su tutti i Social Network e campagne di web marketing con l’obiettivo di attirare milioni di turisti. Punteremo sulla qualità dei servizi (bagni pubblici puliti e sanificati, abbattimento di tutte le barriere architettoniche, impianti di scale e tappeti mobili coperti, mobilità sostenibile, tariffe agevolate per parcheggiare, miglioramento della segnaletica). Solleciteremo la Regione Umbria ad erogare più risorse alla Sase, la società che gestisce l’aeroporto di San Francesco, per poter attuare il piano di sviluppo industriale dello stesso, con il fine di triplicare i passeggeri annuali, sviluppando accordi con le principali compagnie low cost che sono fondamentali anche per commercializzare e attrarre flussi turistici.